“Noi qui non vi vogliamo“. È quanto si sarebbero sentiti dire i fratelli Marco e Andrea Gaetani – presidente di Gioventù nazionale Lecce il primo e vice segretario cittadino di Fratelli d’Italia il secondo – che ieri sera sarebbero stati «minacciati, spintonati e aggrediti verbalmente» in centro solo per la loro appartenenza politica.
Il caso, riferiscono, sarà denunciato formalmente alla Digos. Andrea Gaetani, in particolare, denuncia «un clima di odio». Sentito dall’Ansa, afferma che «noi non vogliamo fare le vittime, ma c’è un clima che si sta infervorando dalla campagna elettorale per le amministrative, proseguendo con la manifestazione per la commemorazione di Acca Larenzia. Il clima è ormai degenerato. A Lecce se fai politica a destra non ti è consentito. Si tratta – conclude – di minacce a sfondo politico che preoccupano».
Su quanto accaduto, interviene anche la sindaca di Lecce Adriana Poli Bortone: «Non ammetto che nella città che i leccesi hanno deciso di affidarci possano accadere episodi vergognosi come quello occorso a due giovani leccesi, ragazzi conosciuti da tutti in città per il loro impegno civile e politico, per la loro correttezza istituzionale, per le loro capacità relazionali e sociali», afferma.
La sindaca spiega che i due ragazzi «passeggiavano tranquillamente per le vie della città» quando «sono stati aggrediti e bollati come “fascisti” da un gruppo di facinorosi e violenti che intimavano loro di andarsene perché “non volevano respirare la loro stessa aria“».
Per la sindaca c’è «un clima di intolleranza che non intendiamo più accettare né all’interno né fuori dalle sedi istituzionali e per il quale dovranno essere attivati meccanismi di controllo che riportino la dialettica democratica a forme di civile rispetto».
Secondo il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, capogruppo de La Puglia domani, Paolo Pagliaro, «la gravità di questo episodio impone una ferma condanna, un’assunzione di responsabilità politica e scuse pubbliche, per arginare un fiume di estremismo e partigianeria che rischia di tracimare e mina le basi della civile convivenza fondata sulla libertà di pensiero».