Un puzzle da ricomporre, quello delle piste ciclabili a Lecce. Scarseggiano, soprattutto in periferia. Alcune sono state realizzate (o meglio tratteggiate sul manto stradale) circa 20 anni fa e da allora nessuno ci ha più messo mano. Il risultato? Oltre a essere quasi invisibili, sono del tutto insicure. Nel frattempo, però, l’amministrazione cittadina ha realizzato piste nuove di zecca che hanno il pregio di essere moderne e sicure, e il difetto di risultare scollegate con il centro del capoluogo. Per un ciclista, insomma, l’idea di uscire da casa e raggiungere senza intoppi il cuore di Lecce è quasi un miraggio. Gli attraversamenti lungo le arterie più trafficate (vedi circonvallazione) sono al cardiopalma. Sarà forse questo il motivo per cui le piste sono poco frequentate dagli amanti delle due ruote. La cultura della mobilità alternativa, in assenza di percorsi dedicati, fatica a farsi strada. Andrea Alba, portavoce del movimento Lecce Pedala, conferma la sensazione che siano molti i nodi da sciogliere per poter realizzare il progetto di una Bicipolitana, una rete organica riservata ai ciclisti, in linea con le aspirazioni “green” di ogni città moderna. Non che Lecce, negli anni, sia rimasta ferma al punto di partenza. Anzi. Ovunque fioccano cantieri stradali e l’amministrazione locale, sensibile al tema, ha dato un nuovo impulso alla mobilità sostenibile. Il quadro della situazione però è complesso. «Nella primavera del 2019 il Comune di Lecce ha presentato alle associazioni la bozza del progetto di Bicipolitana e vi sono molti cantieri aperti, insieme a progetti finanziati e in via di realizzazione», spiega il portavoce del Movimento Lecce Pedala. Volendo fare una ricognizione delle piste, bisogna partire da quelle più vecchie che sorgono in piazza Partigiani e nel quartiere Santa Rosa: «L’associazione ha chiesto, da tempo, interventi di manutenzione straordinaria. I fondi ci sono. Occorre ricostruire interi pezzi, realizzare cordoli di protezione e ripristinare la segnaletica verticale e orizzontale. La pista di Santa Rosa, rimessa a nuovo, è utile a collegare un quartiere molto popolato con il centro storico, attraversando viale De Pietro che rimane un punto critico: abbiamo chiesto che venga messo in sicurezza questo snodo molto trafficato».
L’altro lato della medaglia sono i cantieri aperti: il più importante è quello della pista ciclabile che parte dall’ospedale Vito Fazzi, attraversa la stazione ferroviaria e approda in via Rudiae da un lato e prosegue verso Porta Napoli dall’altro per sbucare fino al Parco di Belloluogo. E fin qui tutto bene.
Lecce Pedala, infatti, ha rivolto la propria attenzione sul cantiere della zona Stadio (e sulla pista di viale Giovanni Paolo II) puntando un faro sulle criticità: «Abbiamo proposto delle varianti perché alcuni attraversamenti sono a zig zag, e in alcuni punti la pista si sfarina, a causa del cemento utilizzato». Il percorso ciclabile oggi si ferma all’altezza della gelateria Sensi, ma dovrebbe allungarsi fino alla circonvallazione, raggiungendo piazza Ariosto e approdando sino alla Villa comunale.
«Il Comune ha a disposizione circa 200mila euro per realizzare le piste ciclabili, fondi erogati in virtù dell’emergenza Covid – prosegue Alba -. Potrebbero essere utilizzati proprio per ricongiungere il quartiere Stadio con il centro storico». Il terzo cantiere aperto è quello di Borgo Pace, lungo via Taranto: «Questa è una pista cieca – sottolinea il portavoce -: una parte è stata realizzata davanti ai Cantieri teatrali Koreja e sbuca in via Taranto; il secondo tratto va dalla chiesa di Borgo Pace fino sino al secondo rondò di viale della Repubblica e lì si fermerà. Almeno per il momento».