Mancano 53 giorni all’attesissima tappa del Giro d’Italia del 13 maggio, la prestigiosa vetrina mondiale che colorerà Lecce di rosa. La macchina organizzativa continua il suo lavoro e ieri in città è arrivata una delegazione di Rcs, società che si occupa della promozione mediatica dell’evento, per realizzare una serie di spot con la sindaca Adriana Poli Bortone che saranno trasmessi durante la manifestazione in 800 Paesi. Nei prossimi giorni è previsto l’arrivo di una delegazione della Federazione ciclistica italiana per un sopralluogo del tracciato di circa 12 chilometri da percorrere due volte e che attraverserà la città dal centro alla periferia, con un passaggio suggestivo all’interno del borgo antico.
Il villaggio rosa
A breve tornerà a riunirsi anche il comitato tecnico presieduto da Totò Bianco per fare il punto sull’organizzazione: dal tracciato agli sponsor fino alle manifestazioni di contorno che animeranno la città, soprattutto all’interno del villaggio rosa che dovrebbe essere allestito in piazza Mazzini. In città arriveranno più di 2500 persone tra atleti, staff, addetti ai lavori e tecnici. Ma anche troupe televisive, giornalisti e tifosi. Lungo le strade attraversate dai ciclisti ci saranno quasi 20mila metri lineari di transenne brandizzate. Trecento stendardi abbelliranno i lampioni del centro storico che si illumineranno di rosa. Prevista anche una cena di gala per 500 ospiti e una rivista-memoriale distribuita in 15mila copie in tutta la provincia.
Le polemiche
Per organizzare la tappa, servono almeno 2,5 milioni di euro che potrebbero arrivare dal ministero. Poli Bortone assicura che la tappa si farà, ma il consigliere Carlo Salvemini attacca. «La sindaca rassicura la città e gli organizzatori. Una cosa al momento è certa: è la sindaca a smentire se stessa e a creare confusione. Il 15 gennaio dichiarò che l’amministrazione comunale aveva previsto un investimento di duecentomila euro, un impegno notevole da ricompensare dagli effetti economici e turistici che produrrà l’evento. Oggi sappiamo che saranno molti di più. La sindaca se la prenda con se stessa per questa imprudente e temeraria fuga in avanti. Ora tocca ad altri mettersi all’inseguimento per evitare a lei e alla città una brutta figura».