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Daspo per i turisti sporcaccioni sulle spiagge del Salento: parte la raccolta firme online

Il fenomeno del cosiddetto turismo cafone in alcune località balneari continua a generare polemiche e preoccupazioni. Dopo gli episodi registrati negli ultimi giorni a Porto Cesareo e a Gallipoli, tra bivacchi sulle spiagge, abbandono di rifiuti, danneggiamenti al patrimonio pubblico e comportamenti irrispettosi verso i residenti, ora arriva l’iniziativa di un gruppo di cittadini guidati…
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Il fenomeno del cosiddetto turismo cafone in alcune località balneari continua a generare polemiche e preoccupazioni. Dopo gli episodi registrati negli ultimi giorni a Porto Cesareo e a Gallipoli, tra bivacchi sulle spiagge, abbandono di rifiuti, danneggiamenti al patrimonio pubblico e comportamenti irrispettosi verso i residenti, ora arriva l’iniziativa di un gruppo di cittadini guidati dall’attivista Stefano De Maglio.

La proposta

È stata infatti avviata una petizione popolare attraverso la piattaforma change.org che chiede ai Comuni di Porto Cesareo e Gallipoli l’adozione di un regolamento specifico per contrastare gli eccessi dei villeggianti meno rispettosi. La proposta mira a introdurre misure analoghe al Daspo urbano, già previsto in altre città italiane per contrastare fenomeni di degrado e illegalità. In questo caso, l’obiettivo sarebbe quello di allontanare chi sporca, danneggia o si rende protagonista di atti contrari al decoro, tutelando così la vivibilità delle comunità locali e la sicurezza dei visitatori.

Il commento

La raccolta firme prende le mosse dalla constatazione di un problema che, secondo i promotori, avrebbe raggiunto livelli insostenibili: «Il turismo cafone è ormai diventato una piaga sociale – dice De Maglio – e quest’anno si è superato ogni limite». La campagna punta a sollecitare un intervento diretto delle amministrazioni comunali, accusate di inerzia di fronte a episodi sempre più frequenti. Il documento invita i cittadini a partecipare attivamente, sottolineando come solo un’azione collettiva possa produrre un cambiamento concreto. «Dobbiamo essere noi, anche in massa, a dare suggerimenti alle amministrazioni comunali. Uniti possiamo cambiare le cose». L’iniziativa si inserisce in un dibattito che negli ultimi anni ha visto residenti e operatori turistici schierarsi contro l’eccesso di sregolatezza che rischia di compromettere l’immagine e l’attrattività dell’intero Salento.

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