Io non ho avuto la fortuna di conoscerlo. Ma chi gli è stato vicino, chi gli ha vissuto accanto, ha detto ed ha scritto che era una persona meravigliosa. Semplice eppure saggia, altruista, con un’infinita voglia di fare del bene e di diffondere l’amore per il prossimo come prima regola della propria e delle altrui esistenze.
Ripeto, non l’ho conosciuto eppure, avendone sentito parlare sin da piccola, è come se sapessi tutto di lui. Al punto che, ancor oggi, lui per me è un esempio da seguire e da emulare.
Perché ha fatto tanto per gli altri. Ha dimostrato di stare dalla parte dei più deboli, di voler aiutare chi ha bisogno, di voler consolare malati e sofferenti.
In questo secolo basso, in questi tempi mediocri, in cui si è davvero persa la prospettiva del bene a favore del male, la sua figura diventa ancor più straordinaria. Mai arrendersi, mai darla vinta ai potenti ed ai prepotenti. Oggi è l’anniversario della sua scomparsa. Come si chiamava? Gesù. Si chiamava Gesù.