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Ucraina, nuovi raid di droni russi: tensioni diplomatiche e vertice Nato a Riga

Nella notte l’Ucraina è stata bersaglio di un massiccio raid russo con 150 droni, di cui 97 neutralizzati dalle difese aeree. Nonostante i successi, alcuni velivoli hanno colpito infrastrutture critiche nelle regioni di Odessa, Vinnytsia e Dnipropetrovsk, lasciando migliaia di persone senza elettricità e causando feriti. A Cernihiv gli attacchi hanno preso di mira centrali…
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Nella notte l’Ucraina è stata bersaglio di un massiccio raid russo con 150 droni, di cui 97 neutralizzati dalle difese aeree. Nonostante i successi, alcuni velivoli hanno colpito infrastrutture critiche nelle regioni di Odessa, Vinnytsia e Dnipropetrovsk, lasciando migliaia di persone senza elettricità e causando feriti. A Cernihiv gli attacchi hanno preso di mira centrali energetiche e aziende agricole, segno di una strategia russa volta a indebolire la resilienza civile.

Mosca, intanto, ha rivendicato la conquista di tre villaggi nell’est del Paese, ma il presidente Volodymyr Zelensky ha respinto le affermazioni, accusando Vladimir Putin di “mentire ai suoi interlocutori” e rivendicando oltre tremila perdite russe nella zona di Dobropillia. Kiev ha inoltre denunciato la violazione del proprio spazio aereo da parte di droni ungheresi, circostanza smentita da Budapest ma confermata dallo Stato maggiore ucraino.

Sul fronte diplomatico, il Comitato militare della Nato si è riunito a Riga per discutere della sicurezza del fianco orientale, denunciando le incursioni aeree russe come “azioni pericolose ed escalation”. Parallelamente, la Nato ha condotto una storica esercitazione nell’Artico con un atterraggio sull’isola norvegese di Jan Mayen, testando la capacità di risposta rapida in uno scacchiere sempre più strategico.

La guerra si riflette anche sul piano politico: Budapest ha ribadito il suo “no” all’adesione di Kiev all’Ue, mentre la Moldavia si prepara a elezioni che potrebbero ridefinire il suo orientamento geopolitico. Sullo sfondo, si moltiplicano i tentativi di mediazione: Malta si offre come sede di colloqui di pace, mentre Washington valuta l’allentamento di vincoli sulle forniture militari a Kiev.

Papa Leone XIV, infine, ha invitato il popolo ucraino a non perdere la speranza, ricordando il sacrificio del nuovo beato Pietro Paolo Oros, ucciso in odio alla fede nel 1953.

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