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Ucraina, la Nato valuta una linea più offensiva tra escalation russa e stallo dei negoziati su Kiev

La Nato valuta una risposta più offensiva alle minacce ibride russe, mentre il conflitto ucraino resta teso tra nuovi attacchi, avanzate di Mosca e negoziati senza intesa tra Kiev, Washington ed Europa. E mentre cyberattacchi, sabotaggi e violazioni dello spazio aereo si moltiplicano in tutta Europa, è proprio la Nato a valutare un cambio di…
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(AP Photo/Evgeniy Maloletka - LaPresse)

La Nato valuta una risposta più offensiva alle minacce ibride russe, mentre il conflitto ucraino resta teso tra nuovi attacchi, avanzate di Mosca e negoziati senza intesa tra Kiev, Washington ed Europa.

E mentre cyberattacchi, sabotaggi e violazioni dello spazio aereo si moltiplicano in tutta Europa, è proprio la Nato a valutare un cambio di postura: non più soltanto reazione, ma un approccio più proattivo anche sul fronte cibernetico.

A evocare esplicitamentre l’ipotesi è l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato militare dell’Alleanza, che in un’intervista al Financial Times ha spiegato come «limitarsi a reagire non basta più». Le sue parole hanno immediatamente suscitato la reazione di Mosca, che le ha definite «irresponsabili» e potenzialmente destabilizzanti.

Un dibattito che si inserisce in un contesto già teso: sabotaggi ai cavi nel Baltico, incursioni di droni su Polonia e Romania, esplosioni sospette lungo infrestrutture critiche europee. L’operazione Baltic Sentry viene citata come modello di deterrenza, ma diversi Paesi dell’Est temono che l’eccessiva prudenza della Nato finisca per incoraggiare ulteriori provocazioni russe.

Intanto sul terreno la guerra continua a mietere vittime. Nuovi attacchi hanno colpito Dnipro causando quattro morti e decine di feriti, mentre bombardamenti russi hanno lasciato senza elettricità almeno quattro regioni ucraine.

Secondo Kiev, nelle ultime 24 ore si sono registrati almeno 171 scontri lungo a linea del fronte. L’Institute for the Study of War segnala inoltre la più ampia avanzata russa dell’ultimo anno, segno che la pressione militare resta elevata e influenza ogni tentativo di dialogo.  

I colloqui

Sul piano diplomatico, proseguono negli Stati Uniti i colloqui fra Kiev e Waschington. I negoziati sono definiti «difficili ma produttivi», incentrati soprattutto sulla definizione dei confini da proporre in un eventuale accordo con Mosca. Nessun testo condiviso è però stato raggiunto, mentre persiste la richiesta americana di considerare compromessi territoriali. Donald Trump parla di «buone probabilità di accordo», pur insistendo sulla questione della corruzione in Ucraina che ha coinvolto Andriy Yermak durante i colloqui per porre fine alla guerra.

Zelensky, impegnato in un nuovo tour europeo con tappe a Parigi e poi in Irlanda, ribadisce che solo Kiev può decidere sul proprio futuro. Una posizione condivisa da Emmanuel Macron e Ursula von der Leyen, che avvertono contro qualsiasi pace imposta. Mentre l’UE lavora al nuovo prestito per l’Ucraina e al programma SAFE (Security Action for Europe) per rafforzare la difesa comune, la settimana potrebbe rivelarsi decisiva per capire se esistono ancora spazi reali per una soluzione negoziata.

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