Domani a Ginevra si svolgono le consultazioni tra Stati Uniti, Unione Europea e Ucraina sul piano di pace proposto dal presidente Usa Donald Trump. L’incontro coinvolge i consiglieri per la sicurezza nazionale dei paesi E3 – Francia, Regno Unito e Germania – insieme ai rappresentanti dell’Ue, agli Stati Uniti e all’Ucraina.
Per l’Italia presente Fabrizio Saggio, consigliere diplomatico della premier Giorgia Meloni, che ha lasciato i lavori del G20 a Johannesburg per partecipare alla riunione. La delegazione americana è guidata dal segretario di Stato Marco Rubio con l’inviato speciale della Casa Bianca Steve Witkoff e il segretario dell’esercito Usa Dan Driscoll.
Il piano di Trump, una bozza in 28 punti, prevede tra l’altro limitazioni all’esercito ucraino e la rinuncia di Kiev all’ingresso nella Nato, elementi che hanno suscitato preoccupazione tra i principali alleati europei. In una dichiarazione congiunta, i leader di Ue e G7 hanno sottolineato che la proposta «costituisce una base su cui serve ulteriore lavoro» e che i confini non devono essere modificati con la forza.
Macron ha aggiunto che senza «misure deterrenti, i russi torneranno», mentre il cancelliere tedesco Merz ha ribadito che ogni accordo può essere raggiunto solo con il consenso dell’Ucraina e dell’Europa, richiamando il rispetto degli impegni precedenti della Russia.
Zelensky, intanto, ha nominato la delegazione negoziale guidata dal capo dell’ufficio presidenziale Andriy Yermak e composta da figure chiave del governo e dei servizi di intelligence. Il presidente ucraino ha annunciato colloqui con partner europei e americani per garantire che qualsiasi accordo difenda la sovranità e la sicurezza nazionale, prevenendo ulteriori aggressioni russe.
Le consultazioni di Ginevra arrivano in un contesto di alta tensione: gli attacchi russi continuano nelle regioni di Kherson e Termopil, mentre Mosca rivendica la conquista di alcune località nel Donetsk e nello Zaporizhzhia. Allo stesso tempo, la diplomazia internazionale continua a intensificare gli sforzi, con l’Italia pronta a collaborare con Europa e Stati Uniti per una pace “giusta e duratura”. La riunione europea straordinaria prevista lunedì a Luanda ribadirà la posizione comune dei 27 Paesi Ue sul conflitto.
Domani sarà dunque una giornata cruciale per il futuro del conflitto: gli occhi del mondo sono puntati su Ginevra, dove gli alleati di Kiev cercheranno di trovare un equilibrio tra sicurezza, integrità territoriale e possibilità di una pace sostenibile.









