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Terzo mandato, De Luca convoca i suoi. Zaia prende atto: «Negata un’opportunità»

Ancora polemica per la decisione presa dalla Corte Costituzionale sul terzo mandato, che apre a nuovi scenari politici
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Dopo aver fatto un elenco delle realizzazioni degli ultimi mesi, il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, sabato prossimo, nella sede della giunta regionale a Palazzo Santa Lucia ha convocato una riunione dei capigruppo della maggioranza in Consiglio Regionale. Il vertice è stato organizzato all’indomani della bocciatura da parte della Corte costituzionale della legge regionale che di fatto rendeva possibile una nuova candidatura del governatore alla guida della Campania. Una decisione, quella della Consulta, che ha ancora strascichi polemici con lo stesso De Luca che afferma, con una punta di ironia che «dopo il pronunciamento dell’Alta, anzi Altissima Corte, si apre in Italia una stagione politica di alto valore ideale, morale e istituzionale».

Gli effetti in Veneto

La sentenza ha avuto riverberi anche in Veneto in quanto il presidente Luca Zaia, al pari di De Luca, ambiva alla riconferma. Secondo il governatore, «è innegabile che i veneti chiedano di poter semplicemente scegliere i candidati a presidente. Al sottoscritto viene negata questa opportunità come in altre Regioni, ne prendiamo atto». Per quanto riguarda il suo futuro politico, invece, l’inquilino di palazzo Balbi afferma: «io penso a governare. Quello che farò nel mio futuro al momento opportuno lo dirò e dirò anche cosa penso di tutto il resto. Ho il cuore super in pace e concentrato su quel tantissimo che resta da fare in Regione». Intanto, sia in Campania nel centrosinistra che in Veneto nel centrodestra dove le coalizioni, grazie proprio alla popolarità dei presidenti si avvicinano alle elezioni con il favore dei sondaggi, il toto nomi e anche le diverse posizioni dei singoli partiti segnano temperature alte.

Il ruolo di Manfredi

A Napoli è il sindaco della città, Gaetano Manfredi, ad assumersi il ruolo di pontiere con l’imbufalito governatore dicendo che «per vincere serve una coalizione ampia». Manfredi è da tempo vicino all’ex presidente della Camera e pretoriano dei 5Stelle Roberto Fico, sempre più prossimo alla candidatura a presidente per il centrosinistra o campo largo. Nel nordest, invece, la querelle è tra la Lega, partito di Zaia, e Fratelli d’Italia che rivendica la candidatura allo scranno più alto della regione. Luca De Carlo, segretario regionale di Fratelli d’Italia, glissa sul futuro elettorale alla luce dell’esclusione di Zaia: «si dovrà cambiare il bomber, ma squadra che vince non si cambia; parlo di squadra, non di un solo partito. Aspettiamo la data delle elezioni che non c’è e poi cominceremo a ragionare sul da farsi». Mentre il leghista Alberto Stefani sottolinea come con la sentenza «si è penalizzato il governatore più amato». Intanto, dal territorio parte il pressing sul Governo per spostare le elezioni alla prossima primavera, così da accoppiare “sindaco di Venezia e regione”, che potrebbe compensare tutti i partiti.

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