Il Sud Italia si afferma come motore di crescita per l’intero Paese, con tassi di sviluppo economico e occupazionale superiori alla media nazionale. Un dato confermato sia dalla premier Giorgia Meloni, in un videomessaggio all’assemblea dell’Unione industriali di Napoli, sia dagli ultimi indicatori economici presentati da Confindustria.
La presidente del Consiglio ha sottolineato come la crescita del Mezzogiorno non avvenga a discapito delle altre regioni, ma a beneficio dell’intero Paese, smentendo la narrazione passata di una contrapposizione tra Nord e Sud.
La crescita del pil e dell’occupazione
I numeri sono chiari: tra il 2020 e il 2023, il pil del Mezzogiorno è aumentato del 7,1%, superando la media italiana del 4,8%. Nello stesso periodo, la crescita del pil nel Sud è stata costantemente superiore a quella delle altre ripartizioni geografiche.
In particolare, cinque delle sei regioni italiane con una crescita del pil superiore alla media nazionale tra il 2019 e il 2023 sono meridionali: Sicilia (+9,3%), Puglia (+7,7%), Abruzzo (+6,8%), Sardegna (+6,0%) e Campania (+5,8%).
Anche l’occupazione nel Sud ha registrato un notevole incremento. Dal periodo pre-pandemia, è cresciuta del 5,8% contro il 3,6% della media italiana, più del doppio rispetto al Nord (2,3%). Oltre il 40% dell’aumento complessivo dell’occupazione in Italia è avvenuto nel Mezzogiorno, con 355mila nuove unità su 823mila totali. Nel 2024, l’occupazione nel Mezzogiorno ha segnato un +2,2%, mentre la media italiana si è attestata all’1,5%.
Le politiche del Governo e la Zes Unica
La presidente Meloni ha evidenziato l’impegno del Governo nel sostenere il protagonismo del Sud attraverso una visione di lungo periodo. Tra le misure principali, l’istituzione della Zes Unica, che in meno di un anno ha generato oltre 700 nuove autorizzazioni a investire, con più di 10mila posti di lavoro annunciati e un impatto stimato superiore ai 10 miliardi di euro, incluso il credito d’imposta.
La Zes Unica, fortemente voluta dall’esecutivo, mira ad aumentare la competitività del Mezzogiorno a livello internazionale, valorizzando il suo apparato produttivo e offrendo pari opportunità di sviluppo grazie a semplificazioni amministrative e benefici fiscali.
La visione di Palazzo Chigi per il Sud include anche lo sviluppo della blue economy e il ruolo dell’Italia come hub energetico nel Mediterraneo.
Il ruolo delle politiche pubbliche e le sfide future
Secondo l’analisi di Alessandro Fontana, direttore del Centro studi di Confindustria, le politiche pubbliche di bilancio espansive tra il 2020 e il 2023 hanno avuto un ruolo significativo nello spingere la crescita del Sud, contenendo l’impatto della pandemia e dei conflitti. L’export meridionale, trainato principalmente dal settore farmaceutico e agroalimentare, ha mostrato una dinamica più forte del Centro-Nord dal 2022, nonostante un saldo commerciale negativo.
Nonostante i progressi, la premier Meloni ha riconosciuto che «c’è ancora tantissimo lavoro da fare» e che «i problemi da risolvere rimangono ancora molti». Tuttavia, ha espresso la certezza che «la direzione è cambiata» e che esiste ora la possibilità concreta di incidere sul presente e sul futuro del Sud, attraverso una programmazione mirata degli interventi.