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Università, niente test d’ingresso a Medicina: la selezione avverrà dopo il primo semestre

Niente più corsi a numero chiuso e test di ingresso nelle università italiane con corsi di Medicina che, avranno fino all’inizio del prossimo anno accademico per adattarsi alla legge approvata ieri pomeriggio alla Camera, dopo aver incassato il sì del Senato grazie all’appoggio decisivo della maggioranza. In questo modo il Governo cambia il periodo di…
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Niente più corsi a numero chiuso e test di ingresso nelle università italiane con corsi di Medicina che, avranno fino all’inizio del prossimo anno accademico per adattarsi alla legge approvata ieri pomeriggio alla Camera, dopo aver incassato il sì del Senato grazie all’appoggio decisivo della maggioranza. In questo modo il Governo cambia il periodo di selezione del corpo studentesco: non più prima dell’immatricolazione ma durante il percorso universitario: l’obiettivo è aumentare di 30mila unità il numero di medici nei prossimi 9-10 anni per coprire quelli che andranno in pensione.

Il piano

La ministra dell’Università Anna Maria Bernini ha inoltre assicurato che, in tempi brevi, arriveranno decreti attuativi per estendere l’operatività della riforma del test di ingresso anche a Odontoiatria e Veterinaria. L’effetto immediato della riforma è quindi il mancato taglio iniziale al numero degli studenti immatricolati visto che qualsiasi studente, in possesso di un titolo di scuola secondaria di secondo grado, potrà iscriversi al primo anno di queste facoltà. Il Ministero però rassicura: il filtro è solo rimandato ad anno in corso, con i potenziali universitari che potranno e dovranno formalizzare l’iscrizione solo al termine del primo anno.

Le novità per gli studenti

Dopo sei mesi dall’inizio dei corsi, tutti gli studenti immatricolati dovranno sottoporsi ad alcuni esami ad hoc, la cui formulazione e composizione sarà oggetto dei prossimi decreti attuativi, previsti da qui a due o tre mesi. Solo chi passerà con successo i test potrà essere ammesso alla seconda parte dell’anno accademico e al resto del corso di laurea. I respinti non perderanno l’anno: potranno continuare a studiare ma dovranno scegliere un corso diverso, sempre appartenente alle materie Stem così da non invalidare gli esami già sostenuti e allungare troppo al carriera universitaria.

Le reazioni

«Finalmente medicina volta pagina: superiamo il numero chiuso e diciamo addio ai test d’ingresso che per troppo tempo hanno spento i sogni e le ambizioni di tanti ragazzi. L’Università non si presenta più con l’odiosa dicitura “numero chiuso”, ma apre le proprie porte per formare chi desidera diventare medico» annuncia su ‘X’ la ministro Bernini, dopo il via libera definitivo della Camera. Esulta anche la Lega che ricorda come questa sia stata una promessa fatta alle ultime elezioni. Non proprio contenti i pentastellati: «Dopo mesi di titoloni dei giornali e di dichiarazioni di esponenti di governo che annunciavano l’abolizione del numero chiuso a Medicina, siamo giunti a una semplice revisione delle modalità di accesso – scrive in una nota Marianna Ricciardi, deputata del Movimento 5 Stelle in Commissione “Affari Sociali” alla Camera – stanno illudendo gli aspiranti studenti e studentesse in Medicina perché dopo un semestre aperto a tutti, ci sarà una selezione sulla base dei voti universitari con esami diversi da ateneo ad ateneo e via libera alla raccomandazione».

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