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Stellantis, l’indotto è già ko: «In sette giorni 200 licenziati». Scatta la mobilitazione dei sindacati

Quella che si preannuncia è una catastrofe occupazionale. I numeri sciorinati dalla Fiom, d’altra parte, lasciano pochi dubbi: soltanto nel corso dell’ultima settimana, nell’indotto di Stellantis sono stati registrati ben 198 licenziamenti, prevalentemente nel settore della logistica. Ecco perché, domani alle 9, gli operai manifesteranno davanti all’ingresso B dello stabilimento di Melfi.

Lo scenario

A lanciare l’allarme sono innanzitutto Mauro Cristiani e Mario di Costanzo, rispettivamente segretario generale della Fiom di Napoli e responsabile del settore automotive dello stesso sindacato dei metalmeccanici partenopei: «Anche per i lavoratori della Logitech, azienda operante nel perimetro Stellantis tra Piedimonte San Germano, Pomigliano d’Arco e Melfi, è stata avviata la procedura di licenziamento collettivo per 101 unità su 115 dipendenti. Solo in questa settimana abbiamo registrato, nell’indotto di Stellantis, 198 licenziamenti. Il maldestro tentativo della multinazionale di minimizzare la vertenza Trasnova è miseramente fallito». La Fiom teme che il futuro riservi agli operai un copione già noto, con Stellantis che aumenta la redditività cancellando posti di lavoro e sacrificando l’indotto. «Il nuovo corso sbandierato da Elkann è in continuità con quello di Tavares – concludono Cristiani e di Costanzo – Si prospetta un inverno lungo e rigido, fatto di tagli di costi e un drastico ridimensionamento del personale. Il 17 dicembre si terrà l’incontro al Mimit: qualsiasi soluzione il ministro Urso dovesse prospettarci, non potrà contemplare licenziamenti».

La mobilitazione

Intanto parte la mobilitazione per salvare gli operai di Teknoservice e Logitech. Domani alle 9 è previsto un presidio davanti all’ingresso dello stabilimento di Melfi. L’obiettivo? Bloccare immediatamente la procedura di licenziamento collettivo. «Politica e opinione pubblica che devono fare corpo unico per scongiurare una catastrofe occupazionale senza precedenti che la Basilicata pagherà con lo spopolamento e lo smembramento del territorio – avverte Antonio Cefola, segretario lucano della Uilt – All’assemblea invitiamo tutti i sindaci, i politici regionali e nazionali: le assenze non saranno giustificate».

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