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Scontro in casa M5s, Conte contrattacca su Grillo: «Dice di cambiare il simbolo? Non è suo»

Giuseppe Conte insiste nello scontro contro Beppe Grillo sul futuro del Movimento 5 Stelle dopo che il fondatore a bordo di un carro funebre aveva detto, in un videomessaggio, che lo stesso “è morto”. «Grillo dice di farci un altro simbolo? Non esiste un Grillo depositario di un movimento politico alternativo, hanno fondato una forza politica che appartiene agli iscritti – afferma Conte – se una comunità deciderà di cambiare il simbolo lo faremo, ma non è nella sua disponibilità».

Paternità del simbolo

E sempre sul simbolo ricorda che «è stato registrato da Luigi Di Maio a nome del Movimento e per i partiti politici vale l’uso consolidato del simbolo. Non è di Grillo e non è di Conte», insiste l’ex premier, che rincara la dose affermando che «Grillo ha ragione in un certo senso, il Movimento fondato da lui è morto, ma non sono morti i principi e valori perché c’è stata una rifondazione da parte degli iscritti». Gli stessi iscritti che da questa mattina fino a domenica sono chiamati a rivotare le modifiche statutarie approvate dall’assemblea costituente, Nova, il 23 novembre a Roma. Tra le novità l’abolizione della norma che prevede un massimo di due mandati per le cariche istituzionali elettive e anche l’abolizione della figura del Garante, in capo proprio a Grillo a cui viene corrisposto un compenso annuo di 300 mila euro.

Polemica con Draghi

Non solo, i guantoni incrociati con il comico da parte di Conte sono anche il pretesto per ritornare a polemizzare con Mario Draghi, colui che a Febbraio del 2021 gli soffiò, complice Matteo Renzi, la poltrona di presidente del Consiglio dei ministri. Secondo il leader pentastellato «Grillo ha fatto un grande errore politico nei confronti della comunità 5Stelle, ha costruito un rapporto personale con Draghi, che ha anteposto rispetto alla rappresentanza dell’intera comunità. Lì si è rotto qualcosa di fondamentale con gli iscritti». Tanto che, aggiunge sempre Conte, l’epiteto Mago di Oz – con cui Grillo nel video chiama Conte – nasce da quel rapporto con Draghi.

«Mi sfottevano insieme un po’ velenosamente. Io però non ne ho fatto mai una questione personale». Infine, contesta al fondatore l’accusa di «non aver accolto le sue proposte, ma Grillo non si è accorto che molte di quelle iniziative sono già disegni di legge avanzati dai parlamentari pentastellati». Intanto, le prime truppe iniziano a uscire allo scoperto, come l’ex ministro delle infrastrutture, Danilo Toninelli, grillino di ferro, che afferma: «ho sempre saputo che Conte non aveva niente a che fare con il Movimento 5 Stelle».

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