«Le relazioni di politica estera le tengono presidente del Consiglio e ministro degli Esteri». Ha chiuso così Antonio Tajani il discorso, a tratti infuocato, tra il ministro delle Infrastrutture e vicepremier, Matteo Salvini, ed Emmanuel Macron, dopo che quest’ultimo aveva deciso di richiamare a Parigi l’ambasciatrice italiana in risposta ai commenti offensivi del primo.
Il titolare della Farnesina, a margine del suo discorso dal Meeting di Comunione e Liberazione di Rimini, ha comunque tenuto a sottolineare che «non c’è nessuna crisi diplomatica con la Francia» e con il suo corrispettivo Barrot ha rapporti diplomatici frequenti. Non è mancata la strigliata all’alleato di governo. «Se si vogliono ottenere dei risultati bisogna puntare sulle idee, anche quando ci sono delle differenze», ha ribadito.
La replica della Lega
Alle parole di Tajani hanno fatto seguito ancora una volta le dichiarazioni della Lega, tramite il capogruppo al Senato, Massimiliano Romeo. «La schiettezza che contraddistingue noi della Lega può sembrare a volte ruvida, ma spesso si è rivelata proprio la voce della ragione – ha scritto sui social – L’Italia non deve farsi trascinare in ipotesi di invio di soldati in Ucraina».