«Una truffa e un crimine». Così il presidente nazionale di Sinistra italiana ed ex governatore pugliese, Nichi Vendola, in un’intervista al Quotidiano nazionale definisce il piano di Ursula von der Leyen per il riarmo dell’Unione europea.
«Una truffa – spiega – perché non c’è neppure la traccia di un esercito europeo ma solo l’implementazione abnorme delle spese militari dei singoli Stati che già spendono molto ma molto di più della Russia di Putin». E ancora: «Un crimine – dice l’ex presidente della Regione Puglia – perché si tratterebbe inevitabilmente di risorse sottratte alla vita, alla salute e all’istruzione. A diritti fondamentali dei cittadini europei».
Vendola sottolinea che «non ci sono solo il despota russo e il tycoon americano a minacciare la nostra idea di democrazia» ma «c’è anche la mediocrità e l’isteria bellicista dell’attuale classe dirigente del vecchio Continente. Capace solo di esprimere quel degrado politico e morale che ha reso l’Europa incapace di diventare ciò che per cui era nata non solo un mercato o una moneta comune, ma una potenza di pace, la terra in cui l’unica guerra consentita fosse quella alla povertà e alle diseguaglianze, il continente di diritti civili e sociali, la sentinella dei diritti umani».
Per Vendola, dunque, «di fronte a tutto questo serve un “no” saggio e coraggioso, lo dico anche a chi a sinistra sembrare reclutato dal fascino della guerra. Un “no” che possa cementare l’alleanza progressista e che si scrolli di dosso troppe subalternità culturali. E spero – afferma il presidente di Sinistra italiana – anche che su questo Elly Schlein tiri dritto nel suo partito: la pace è l’unico programma politico che rende credibile la politica».