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Regionali 2025, Acquaroli rieletto nelle Marche: centrodestra festeggia, Ricci ammette la sconfitta

Alle regionali 2025 delle Marche Francesco Acquaroli (centrodestra) si conferma presidente con oltre il 51% dei consensi, battendo Matteo Ricci (centrosinistra) fermo al 45%. L’affluenza si è attestata al 50%, quasi dieci punti in meno rispetto al 2020. Giorgia Meloni ha esultato parlando di riconoscimento al lavoro svolto dal governatore, mentre FdI ha attaccato il…
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Alle regionali 2025 delle Marche Francesco Acquaroli (centrodestra) si conferma presidente con oltre il 51% dei consensi, battendo Matteo Ricci (centrosinistra) fermo al 45%. L’affluenza si è attestata al 50%, quasi dieci punti in meno rispetto al 2020.

Giorgia Meloni ha esultato parlando di riconoscimento al lavoro svolto dal governatore, mentre FdI ha attaccato il “campo largo” accusandolo di aver puntato solo contro il governo. Ricci ha riconosciuto la sconfitta sottolineando come il voto sia stato condizionato dall’avviso di garanzia ricevuto in campagna elettorale e ribadendo la necessità di costruire un’alternativa ampia.

Dalla Calabria, Roberto Occhiuto ha fatto i complimenti ad Acquaroli e ha già rilanciato la sfida per il “2-0” del centrodestra contro la sinistra. Acquaroli, che ha seguito lo spoglio da Porto Potenza Picena, si prepara così a un secondo mandato alla guida della Regione.

Quando si è chiuso alle 15 di oggi il voto nelle Marche, dove subito dopo è iniziato lo spoglio, secondo gli exit poll Opinio per Rai, il presidente uscente Francesco Acquaroli (centrodestra) era già avanti con una forbice tra il 48 e il 52% dei consensi, mentre lo sfidante Matteo Ricci (centrosinistra e M5S) si attestava tra il 46 e il 50%. In corsa anche Claudio Bolletta (Democrazia Sovrana Popolare), Lidia Mangani (Partito Comunista Italiano), Beatrice Marinelli (Evoluzione della Rivoluzione) e Francesco Gerardi (Forza del Popolo).

In Valle d’Aosta, dove si votava in un’unica giornata, l’affluenza finale è stata del 62,98%. Qui lo spoglio è già avanzato e conferma il peso dell’Union Valdôtaine, primo partito con percentuali oscillanti tra il 29 e il 31%.

A poca distanza la coalizione di centrodestra, che si attesta attorno al 30%. Seguono gli Autonomisti di Centro (oltre il 14%), il Partito Democratico (8%), Alleanza Verdi-Sinistra (6%), Valle d’Aosta Aperta (5-6%) e Valle d’Aosta Futura (4-5%). All’interno del centrodestra Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega si dividono i voti con risultati molto vicini.

Il sistema elettorale valdostano, di tipo proporzionale, rende però decisivo il lavoro di alleanze: nessuna forza sembra destinata a superare il 42% che garantirebbe il premio di maggioranza. Saranno quindi i 35 consiglieri eletti a scegliere il presidente regionale, come prevede lo statuto speciale. Negli ultimi anni l’Union Valdôtaine ha governato insieme al centrosinistra, ma il quadro resta aperto.

Si apre così la stagione delle elezioni regionali 2025, che nei prossimi mesi coinvolgerà anche Calabria, Toscana, Veneto, Campania e Puglia.

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