Domenica 8 e lunedì 9 giugno i cittadini italiani sono chiamati a votare su cinque referendum abrogativi. I seggi saranno aperti domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15. Si vota con tessera elettorale e documento d’identità. I referendum mirano a cancellare norme esistenti: barrando “Sì” si è favorevoli all’abrogazione, con “No” si vuole mantenerle. È necessario il quorum: almeno il 50%+1 degli aventi diritto deve votare perché il risultato sia valido.
Quattro quesiti, promossi dalla CGIL, riguardano il lavoro. Contratti a tutele crescenti (scheda verde): propone il ritorno all’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, cancellando il Dlgs 23/2015. Licenziamenti nelle piccole imprese (scheda arancione): elimina il tetto di 6 mensilità di risarcimento per licenziamenti illegittimi. Contratti a termine (scheda grigia): vuole reintrodurre causali anche per i contratti sotto i 12 mesi. Sicurezza sul lavoro (scheda rossa): estende la responsabilità per infortuni anche al committente negli appalti. Il quinto quesito, proposto da +Europa (scheda gialla), riguarda la cittadinanza: propone di ridurre da 10 a 5 anni il requisito di residenza per la richiesta di cittadinanza. Chi rifiuta tutte le schede non viene conteggiato ai fini del quorum.