Il Tribunale del Riesame di Parma ha disposto che Chiara Petrolini, la 22enne di Traversetolo (Parma) accusata di aver ucciso e sepolto i suoi due figli, appena partoriti in casa, nel giardino dello stabile, sconti la propria pena in carcere. Per i giudici le azioni della giovane mamma, nel periodo tra agosto 2023 e maggio 2024, sarebbero caratterizzate da “estrema lucidità, eccezionale freddezza esecutiva e mancanza di qualunque ripensamento” si legge nelle carte.
L’esecuzione della sentenza
Eppure Chiara Petrolini, che ora si trova ai domiciliari, non andrà subito in carcere: prima infatti dovrà arrivare l’esito del ricorso in Cassazione. C’è ancora speranza per la difesa quindi che proprio in sede di Riesame aveva presentato una perizia psichiatrica di parte nella quale si faceva riferimento a “una condizione psicopatologica afferente ai disturbi della personalità che, per gravità, è fortemente suggestiva di un riverbero sull’imputabilità”. L’accusa avrebbe ribattuto che nessuna delle persone con cui la 22enne interagiva regolarmente si era accorta di ciò, visto che è sempre sembrata “una ragazza normale, apparentemente serena, gioiosa e benvoluta”.
La custodia dei genitori
Altro particolare che è pesato sulla decisione dei giudici, sulla scorta di quanto dichiarato dalla Procura di Parma, è che i genitori non sarebbero in grado di sorvegliare la figlia: degna di nota la menzione dell’episodio del secondo concepimento durante il quale “il padre, nel recarsi al piano sottostante ove si trovava la figlia che aveva appena partorito, aveva notato il sangue sui tappeti, sul lavandino e sul rubinetto e si è accontentato della spiegazione della figlia sul ciclo mestruale abbondante”