A 1280 giorni dall’invasione russa in Ucraina la guerra procede senza un attimo di respiro e con una serie di sviluppi militari e politici. Nella notte Mosca ha lanciato 59 droni, 47 dei quali abbattuti dalle difese ucraine, colpendo la regione di Sumy e causando incendi su larga scala. A Pokrovsk, nel Donbas, le truppe di Kiev hanno respinto un assalto e catturato nove soldati russi. Intensi bombardamenti hanno inoltre provocato vittime civili a Yampil e Kostyantynivka, mentre 148 minatori sono rimasti bloccati sottoterra a seguito di un attacco che ha interrotto l’elettricità nella zona di Dobropillia.
La Commissione Ue attende a breve l’esito dei lavori sulle garanzie di sicurezza per Kiev. Zelensky insiste per accelerare i negoziati, ribadendo che la stabilità economica e militare del Paese è essenziale per resistere. La Svezia ha stanziato circa 66,4 milioni di euro tramite il nuovo Strumento per l’Ucraina, primo Stato europeo ad aprire la strada a fondi aggiuntivi per il bilancio ucraino.
L’Ue prepara il 19° pacchetto di sanzioni, ma con margini limitati: la vera leva resterebbe a Washington. L’India, intanto, riduce gli acquisti di petrolio russo dopo i nuovi dazi statunitensi, mentre il presidente finlandese Stubb auspica che Trump perda la pazienza con Mosca. Il cancelliere tedesco Merz ha rilanciato l’offerta di un incontro Zelensky-Putin, avvertendo che, in caso di rifiuto, scatteranno nuove pressioni e sanzioni.
Intanto, gli Usa hanno approvato l’invio a Kiev di 3.350 missili a lungo raggio Eram, capaci di colpire fino a 450 km, mentre in Russia gli attacchi ucraini alle raffinerie aggravano la crisi dei carburanti, con scarsità e rincari record anche nelle regioni orientali e in Crimea.