È morta a Palermo una bambina di sei anni originaria della Guinea, sbarcata a Lampedusa insieme alla madre dopo una drammatica traversata di cinque giorni in mare senza cibo né acqua. Giunta nella notte tra l’8 e il 9 agosto sull’isola siciliana, era apparsa subito in condizioni critiche ed era stata trasferita d’urgenza in elisoccorso all’ospedale dei Bambini del capoluogo, dove è stata ricoverata in rianimazione.
Oggi i medici hanno dichiarato la morte cerebrale. I familiari hanno scelto di non autorizzare la donazione degli organi, mentre la madre viene seguita da psicologi e mediatori culturali di Medici senza frontiere e da associazioni locali.
La vicenda si inserisce in giornate di nuovi arrivi e di tragedie legate alle rotte migratorie: a Lampedusa nelle ultime ore sono stati soccorsi due barconi con 106 persone, mentre a Porto Empedocle continuano a giungere le bare delle vittime del doppio naufragio del 13 agosto. Il sindaco di Santo Stefano Quisquina ha ribadito: «Sono morti che potevano essere evitati». La comunità locale si è offerta di accogliere alcune delle salme, con cerimonie sobrie ma cariche di umanità.