Si è chiusa oggi la 46esima edizione del Meeting di Rimini, che ha visto protagonista per la prima volta da premier Giorgia Meloni. Accolta da una standing ovation, la presidente del Consiglio ha tenuto un intervento di oltre un’ora, toccando i principali temi di politica interna e internazionale.
Sul fronte estero Meloni ha ribadito la necessità di un cessate il fuoco a Gaza, condannando gli attacchi ai civili e chiedendo a Israele di fermare l’espansione dei coloni in Cisgiordania e di consentire l’accesso agli aiuti umanitari. Ha poi sottolineato il sostegno all’Ucraina, lodando il «coraggio del popolo ucraino» e accennando a spiragli di dialogo. L’Europa è stata al centro di un passaggio cruciale: la premier ha ripreso le parole di Mario Draghi sul rischio di irrilevanza dell’Ue, insistendo sulla necessità di un’Unione meno burocratica e più pragmatica, pur tra le critiche delle opposizioni che l’accusano di voler ridimensionare l’integrazione europea.
Sul piano interno, Meloni ha rivendicato i risultati economici raggiunti con taglio del cuneo fiscale, detassazione dei premi di produttività e riforma dell’Irpef, annunciando che la prossima manovra sarà orientata al rafforzamento del ceto medio. Confermata anche la volontà di portare avanti le tre riforme cardine del governo: premierato, autonomia differenziata e giustizia.
Tra gli annunci più concreti quello di «un grande piano casa per le giovani coppie», messo a punto con Matteo Salvini, che ha a sua volta visitato gli stand del Meeting rilanciando la promessa del Ponte sullo Stretto. I due leader non si sono incrociati di persona ma hanno avuto una telefonata di coordinamento, segnale di un’intesa strategica sulle infrastrutture.
Il discorso della premier ha suscitato applausi convinti dalla platea, ma anche critiche serrate dalle opposizioni. Dal Pd a Italia Viva, gli avversari parlano di «promesse senza coperture» e di «retorica senza concretezza», mentre Confedilizia accoglie con favore l’impegno sul fronte abitativo. Il Meeting si conferma così non solo luogo di confronto culturale, ma vera apertura della stagione politica, con Meloni che ha scelto Rimini per rilanciare l’agenda autunnale del governo.
