Anche quest’anno, l’Esame di Stato si avvicina con il suo carico di emozioni, attese, notti insonni e sogni di libertà. Ma la Maturità 2025, oltre al suo significato simbolico per i quasi 37 mila studenti pugliesi e gli oltre 5mila lucani, porta con sé alcune novità importanti che segnano un ulteriore passo verso una scuola più attenta alle competenze, alla cittadinanza e alla responsabilità personale.
Intanto c’è un dato: la Puglia, negli ultimi anni, ha sfornato diplomati eccellenti in gran numero, stando alle statistiche. Nel 2024, è stata la terza Regione d’Italia, dopo Campania e Calabria, per numero di diplomati con 100 e lode (a cui fanno da contraltare i bassi punteggi ottenuti all’Invalsi). In Basilicata sono stati “solo” 174, pari al 2,8% totale dei diplomati, in linea col dato nazionale.
Quest’anno, però, guadagnare la lode potrebbe essere più difficile.
Prima prova: 18 giugno
Si parte mercoledì 18 giugno, alle 8:30 in punto, con la prima prova scritta, quella di italiano. Una tappa che unisce generazioni diverse: la traccia nazionale, sette proposte tra analisi del testo, tema argomentativo e riflessione critica, resta un momento identitario della Maturità. Il giorno dopo, giovedì 19, tocca alla seconda prova, diversa per ogni indirizzo, poi toccherà all’orale, che si aprirà a partire dalla fine di giugno e potrà protrarsi fino a metà luglio. Niente più tesine, ma un colloquio costruito su un elaborato interdisciplinare, su spunti tratti dalle esperienze di PCTO e proposti dalla commissione.
Le vere novità
La prima grande novità riguarda la condotta. Non è più un elemento secondario. Chi arriva alla fine del quinto anno con un 6 in comportamento viene comunque ammesso, ma deve presentare un elaborato su temi di cittadinanza attiva, che verrà discusso all’orale. Chi invece ottiene un 9 o un 10, potrà ambire al massimo dei crediti scolastici. E a proposito di crediti: la somma complessiva sarà sempre di 100 punti, di cui 40 derivano dal percorso scolastico degli ultimi tre anni e 60 dall’esame (20 per ciascuna prova). Il punteggio finale potrà arrivare fino a 100 e lode con un bonus massimo di 5 punti, assegnato solo a chi ha almeno 30 crediti e ottiene almeno 50 punti alle prove.
Un altro aspetto chiave è il PCTO, il percorso per le competenze trasversali e l’orientamento, ex alternanza scuola-lavoro: 90 ore per i licei, 150 per i tecnici e 210 per i professionali. La scuola deve verificarne lo svolgimento prima dell’ammissione.
Infine, un’ulteriore spinta verso la valorizzazione delle competenze arriva dal Curriculum dello Studente e dal Portfolio delle competenze, strumenti digitali che accompagnano lo studente nella presentazione delle proprie esperienze formative e personali.
E l’anno prossimo si cambia
A partire dal 2026, l’esame di Maturità italiano subirà una significativa riforma, come annunciato dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, il 7 giugno scorso. L’obiettivo è rendere l’esame più aderente alla realtà degli studenti, valorizzando la loro crescita personale e le esperienze maturate durante il percorso scolastico. Le parole chiave della riforma sono “autenticità, realtà e centralità dello studente”, con l’intento di allineare la Maturità alle migliori pratiche europee. Oltre alle conoscenze disciplinari, la commissione d’esame considererà aspetti come l’autonomia nello studio, la responsabilità individuale e sociale, le esperienze extrascolastiche significative (inclusi PCTO e volontariato), la partecipazione a iniziative di cittadinanza attiva.