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Manovra, nuovo emendamento del Governo: saltano le norme su pensioni e Tfr. Opposizione contro Giorgetti

Depositato, in commissione Bilancio al Senato, un nuovo emendamento alla manovra finanziaria che prevede lo stralcio di misure chiave per un valore complessivo di circa 3,5 milioni di euro. Il nuovo testo conferma solo le norme relative al Pnrr e all’iperammortamento, con la proroga di quest'ultimo al 2028 e una specifica stretta sugli investimenti green.…
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Depositato, in commissione Bilancio al Senato, un nuovo emendamento alla manovra finanziaria che prevede lo stralcio di misure chiave per un valore complessivo di circa 3,5 milioni di euro.

Il nuovo testo conferma solo le norme relative al Pnrr e all’iperammortamento, con la proroga di quest’ultimo al 2028 e una specifica stretta sugli investimenti green.

Passo indietro, invece, sulla previdenza: sono state infatti eliminate tutte le norme relative alla stretta sulle pensioni e all’adesione automatica alla previdenza complementare tramite il Tfr per i nuovi assunti nel settore privato.

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha spiegato che la scelta della maggioranza è stata quella di «stralciare gran parte del famoso emendamento 4.1000» per trasfonderne i contenuti in un decreto legge dedicato, che sarà portato in Consiglio dei ministri «probabilmente la settimana prossima».

Parallelamente alla questione previdenziale, il nuovo emendamento cancella anche il contributo da 1,3 miliardi di euro richiesto alle assicurazioni sui premi dei veicoli e dei natanti. Scompaiono inoltre le risorse aggiuntive, sempre pari a 1,3 miliardi, destinate al credito d’imposta per Transizione 4.0, i cui fondi risultano attualmente esauriti.

Per quanto riguarda la ritenuta d’acconto per le imprese, la misura viene anticipata al 2028 con un’aliquota dello 0,5% (al netto dell’Iva), per poi salire all’1% dal 2029, garantendo un gettito di oltre 700 milioni di euro già dal primo anno.

Il drastico ridimensionamento del testo ha scatenato dure reazioni politiche. Il capogruppo del Partito democratico al Senato, Francesco Boccia, ha attaccato duramente l’esecutivo dichiarando che «il ministro dell’Economia è stato completamente smentito dal suo stesso partito» e chiedendo che il titolare del Mef riferisca immediatamente in Aula o rassegni le dimissioni.

Sulla stessa linea la capogruppo di Italia Viva, Raffaella Paita, che ha definito l’accaduto un «clamoroso autogol politico», parlando apertamente di una «implosione della maggioranza» dovuta ai diktat interni della Lega. Anche il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Stefano Patuanelli, ha sottolineato come lo svuotamento dell’emendamento sia frutto di tensioni tutte interne al centrodestra.

I lavori in commissione Bilancio dovrebbero concludersi entro la giornata odierna, con l’obiettivo di portare il testo nell’Aula di Palazzo Madama lunedì mattina, nonostante i ritardi accumulati nelle ultime ore.

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