SEZIONI
SEZIONI
Bari
Sfoglia il giornale di oggiAbbonati

La Spagna è avanti: tre giorni di congedo per il ciclo mestruale

In Spagna il diritto alla salute mestruale sarà uno dei punti principali della riforma della legge sull’aborto: dal congedo per malattia di tre giorni alla formazione di centri educativi per la garanzia di prodotti igienici. Un segnale che conferma il tentativo da più parti di garantire un diritto alla salute tra i più sottovalutati e…
l'edicola

In Spagna il diritto alla salute mestruale sarà uno dei punti principali della riforma della legge sull’aborto: dal congedo per malattia di tre giorni alla formazione di centri educativi per la garanzia di prodotti igienici. Un segnale che conferma il tentativo da più parti di garantire un diritto alla salute tra i più sottovalutati e spesso negati. A Tolosa l’azienda francese Labége ha deciso di stabilire una giornata di congedo retribuito per tutte le dipendenti durante il ciclo mestruale.

In Spagna la legge sull’aborto ha già una data di approvazione. La ministra per l’Uguaglianza, Irene Montero, ha annunciato che la sua intenzione è quella di portare la riforma della norma al Consiglio dei ministri martedì 17 maggio. Il testo amplierà diritti non riconosciuti finora dalla legge e abrogherà il divieto per i minori di 16 e 17 anni di interrompere la gravidanza senza l’autorizzazione dei genitori, un provvedimento introdotto durante il governo del PP dall’allora ministro della Giustizia Alberto Ruíz Gallardón. Oltre alla questione dell’interruzione di gravidanza, la norma prevede anche altri importanti novità sui diritti delle donne. All’interno del testo di legge è previsto anche un ampio capitolo sul diritto alla salute mestruale con misure pensate ad hoc, tra cui il congedo da lavoro per malattia fino a tre giorni e la messa a disposizione «di prodotti igienici» come modo per «combattere la cosiddetta povertà mestruale». La riforma prevede dunque il libero accesso ai prodotti igienici per le donne in situazioni di esclusione e l’eliminazione totale dell’Iva. «Il dato che sappiamo è che una donna su due ha un periodo doloroso e che una donna su quattro hanno difficoltà ad accedere ai prodotti per la gestione delle mestruazioni», ha detto pochi giorni fa la direttrice dell’Istituto delle donne, Toni Morillas. E ha aggiunto: «Nel nostro Paese abbiamo un problema con il corpo delle donne e abbiamo difficoltà a riconoscere le mestruazioni come un processo fisiologico che deve generare diritti». In Italia, dove le istituzioni stentano ancora a riempire le lacune su un tema lasciato troppo ai margini, le realtà associative Promise ed Errante hanno deciso di dare una scossa al dibattito organizzando il primo Festival del Ciclo mestruale nel mondo. Assieme alle autrici del podcast Eva in Rosso faranno di Milano la prima città al mondo in cui per tre giorni (dal 17 al 19 giugno) si cercherà di discutere, riflettere e soprattutto trovare proposte.

CORRELATI

Italia","include_children":"true"}],"signature":"c4abad1ced9830efc16d8fa3827ba39e","user_id":1,"time":1730895210,"useQueryEditor":true,"post_type":"post","post__in":[],"paged":1}" data-page="1" data-max-pages="35139" data-start="1" data-end="3">

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!