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La sinistra italiana al Budapest Pride per difendere i diritti e la libertà

Minacce, divieti e controlli all’aeroporto non sono bastati a fermare la nutrita delegazione italiana, composta di attivisti, parlamentari e Cgil, che ieri per tutta la giornata ha sfilato al “Budapest Pride”, sfidando le «conseguenze legali» minacciate da Viktor Orban. Dalla segretaria del Pd Elly Schlein al responsabile esteri di Italia Viva Ivan Scalfarotto che insieme…
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Minacce, divieti e controlli all’aeroporto non sono bastati a fermare la nutrita delegazione italiana, composta di attivisti, parlamentari e Cgil, che ieri per tutta la giornata ha sfilato al “Budapest Pride”, sfidando le «conseguenze legali» minacciate da Viktor Orban. Dalla segretaria del Pd Elly Schlein al responsabile esteri di Italia Viva Ivan Scalfarotto che insieme al leader di Azione Carlo Calenda ha partecipato al ricevimento organizzato dal sindaco Gergely Karancsony. A sfilare anche il Movimento 5 Stelle con i parlamentari Alessandra Maiorino, Marco Croatti, Gabriella Di Girolamo, Elisa Pirro e l’eurodeputata Carolina Morace. Con loro oltre 70 deputati europei, rappresentanti dei partiti popolari, liberali e social democratici, hanno manifestato per i diritti Lgbtq+ in un clima da più parti definito da “Stato di polizia”.

La manifestazione

Oltre 100mila – secondo quanto fatto sapere dagli organizzatori – le persone in piazza. Per l’Avs non ha partecipato, come in molti si aspettavano, Ilaria Salis, poiché temeva «ritorsioni e strumentalizzazioni». Al suo posto c’era la collega Benedetta Scuderi. La loro partenza era stata salutata con ironia dalla Lega. «La sinistra e gli amici di Salis in gita in Ungheria. Buon viaggio!».

Le dichiarazioni

«È molto importante essere qui per difendere la democrazia e difendere la libertà – ha dichiarato Schlein – abbiamo deciso di essere qui con i nostri corpi per dire che non si può vietare l’amore per legge e che non si possono vietare le differenze per legge». Per il M5S la manifestazione di ieri è stata «la risposta dell’Europa sana, quella che non arretra davanti all’intolleranza». Il leader di Azione Carlo Calenda è categorico: «Per quanto mi concerne l’Ungheria deve scegliere tra l’Unione Europea e Orban». Per Angelo Bonelli di Avs «il Pride è una battaglia di libertà contro l’autoritarismo. Siamo al fianco di chi lotta per l’uguaglianza, contro ogni discriminazione. L’amore non si vieta».

Gli scontri

Momenti di tensione quando una decina di membri del collettivo di estrema destra ungherese “64 Counties Youth Movement” che ha provato a occupare Varoshaza Park con l’obiettivo di impedire fisicamente la partenza della manifestazione. Dopo una lunga trattativa con la polizia, hanno accettato di allontanarsi. «Le manifestazioni dei nazisti avevano pochissime persone ed erano ridicole in confronto alla marea umana della marcia per i diritti» ha sottolineato il presidente di +Europa, Matteo Hallissey.

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