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Kursk, la Russia verso la riconquista della regione invasa dall’Ucraina: gli Usa a Mosca per la tregua

L’esercito russo è entrato nella fase finale della sua controffensiva nella regione di Kursk per riconquistare i territori invasi dalle truppe ucraine. Lo ha dichiarato alla Tass il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. «Durante la sua visita a uno dei centri di comando nella regione di Kursk, Vladimir Putin ha ascoltato le relazioni del comandante e del…

L’esercito russo è entrato nella fase finale della sua controffensiva nella regione di Kursk per riconquistare i territori invasi dalle truppe ucraine. Lo ha dichiarato alla Tass il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. «Durante la sua visita a uno dei centri di comando nella regione di Kursk, Vladimir Putin ha ascoltato le relazioni del comandante e del vice comandante del gruppo tattico Nord, che hanno riferito al comandante supremo in capo sui progressi dell’operazione, nonché sull’ingresso nella fase finale dell’operazione per liberare il territorio della regione di Kursk dalle truppe che vi si erano infiltrate», ha detto Peskov che ha fatto sapere, inoltre, che «i negoziatori statunitensi sono in volo» verso la Russia e «i primi contatti sono pianificati» per oggi. 

Secondo i dati del servizio Flightradar, l’aereo Gulfstream G650ER decollato questa mattina dal Qatar e su cui sta viaggiando l’inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff, ha attraversato il confine russo.

Cremlino: «Regione di Kursk sarà presto liberata»

«Non c’è dubbio che la regione di Kursk sarà liberata abbastanza presto». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, come riporta l’agenzia Tass. «Il Presidente ha detto che questo deve essere fatto il più rapidamente possibile», ha aggiunto, «ci vorrà tutto il tempo necessario per salvare il massimo numero di vite dei nostri militari e dei civili». 

Attacchi con droni da entrambe le parti

Le difese aeree russe hanno intercettato e distrutto 77 droni ucraini durante la notte. I droni erano operativi nello spazio aereo russo. Lo ha dichiarato il Ministero della Difesa di Mosca, come riportato dalla Tass.  L’aeronautica militare Ucraina, invece, afferma che la Russia ha lanciato nella notte 117 droni contro il Paese, 74 di questi sono stati abbattuti. Un missile balistico russo Iskander-M è stato lanciato dalla regione russa di Kursk. Le aree colpite sono state le regioni di Sumy, Odessa, Kharkiv e Kiev. Il governatore di Dnipropetrovsk ha riferito che tre persone sono rimaste ferite nella città di Dnipro. Lo riportano i media ucraini.

La denuncia di Kiev: i russi hanno catturato e ucciso 5 soldati disarmati

I russi hanno probabilmente ucciso almeno cinque soldati ucraini disarmati, che erano stati catturati. Lo ha affermato in un messaggio Telegram il difensore civico ucraino per i diritti umani Dmytro Lubinets. Sui social sta circolando un video della presunta esecuzione. Lubinets ha riferito di aver inviato lettere all’Onu e alla Croce Rossa internazionale affinché il crimine di guerra venga perseguito. «Coloro che danno ordini e commettono tali atrocità devono essere ritenuti rigorosamente responsabili», ha affermato. 

Ucraina, Cremlino conferma: negoziatori Usa oggi a Mosca per i colloqui di tregua

I negoziatori americani, tra cui l’inviato speciale del presidente americano Donald Trump per il Medioriente, Steve Witkoff, saranno oggi a Mosca per discutere la tregua che Washington ha concordato con Kiev martedì a Gedda, in Arabia Saudita. Lo ha confermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, aggiungendo che il consigliere del presidente russo Vladimir Putin, Yuri Ushakov, ha avuto un colloquio telefonico con il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Mike Waltz, ieri.

Ucraina, linea Italia non cambia: no del governo a invio truppe

Meloni non avrebbe ancora deciso se partecipare o meno alla video-call dei ‘volenterosi’, convocata per sabato dal Regno Unito.

Aspettare, ponderare. Giorgia Meloni non avrebbe ancora deciso se partecipare o meno alla video-call dei ‘volenterosi’, convocata per sabato dal Regno Unito. Il primo ministro britannico Keir Starmer ha chiamato di nuovo a raccolta i leader di quei Paesi pronti a fornire il loro supporto per assicurare la pace in Ucraina, dopo un possibile accordo di tregua con la Russia. Ma la partecipazione dell’Italia all’incontro da remoto, si apprende da fonti di governo, non è ancora confermata e la presidente del Consiglio starebbe riflettendo sul da farsi.

Il problema di fondo, viene spiegato, è essenzialmente uno: il governo italiano è fortemente contrario all’invio di truppe al fronte in Ucraina; dunque, se la riunione di Londra rientra nell’ambito di un invio di uomini, “noi non partecipiamo”, il refrain che arriva da Palazzo Chigi. Diverso è invece il discorso per quanto riguarda la riunione dei Capi di Stato maggiore europei svoltasi martedì a Parigi con il presidente francese Emmanuel Macron: “In quel caso non eravamo parte del gruppo dei cosiddetti ‘volenterosi’, siamo andati lì come osservatori”. Le diplomazie restano comunque in contatto.

Meloni è al lavoro sul discorso che dovrà pronunciare alle Camere la prossima settimana prima del Consiglio europeo del 20-21 marzo: un passaggio impegnativo, sul quale i partiti della maggioranza sono chiamati a compattarsi dopo aver votato in maniera difforme a Strasburgo. Gli europarlamentari di Fratelli d’Italia hanno dato il loro sì alla risoluzione sul Libro bianco sulla difesa, che sollecita i 27 Paesi dell’Ue ad agire con urgenza per garantire la sicurezza del Continente, accogliendo le conclusioni del Consiglio europeo sul riarmo.

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