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Il 1930 entra nel pubblico dominio: libri, film e musica senza più alcun copyright

Dal primo gennaio 2026 un intero anno simbolico della cultura del Novecento entra ufficialmente nel pubblico dominio. Tutte le opere pubblicate nel 1930, infatti, superano la soglia dei 95 anni di protezione prevista dalla legge statunitense sul copyright, diventando liberamente riutilizzabili anche a fini commerciali. Un passaggio che riguarda personaggi, romanzi, canzoni, film e registrazioni…
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Dal primo gennaio 2026 un intero anno simbolico della cultura del Novecento entra ufficialmente nel pubblico dominio. Tutte le opere pubblicate nel 1930, infatti, superano la soglia dei 95 anni di protezione prevista dalla legge statunitense sul copyright, diventando liberamente riutilizzabili anche a fini commerciali. Un passaggio che riguarda personaggi, romanzi, canzoni, film e registrazioni sonore destinati a una nuova vita creativa.

Tra i volti più noti spiccano le prime versioni di Pluto, che all’epoca si chiamava Rover, e di Betty Boop, nata come cagnolino antropomorfo prima di assumere le fattezze che l’hanno resa un’icona. Accanto a loro entrano nel pubblico dominio nove cortometraggi di Mickey Mouse del 1930, aprendo nuovi spazi di sperimentazione per illustratori, animatori e sviluppatori.

Romanzi, gialli e Sud

Sul fronte della pagina scritta, il 1930 è un anno chiave. Diventa riutilizzabile Il falcone maltese di Dashiell Hammett, caposaldo del giallo hard-boiled, pubblicato originariamente a puntate su Black Mask e poi in volume unico da Knopf. Accanto a lui, esce dal copyright As I Lay Dying di William Faulkner, romanzo simbolo del Southern Gothic, ispirato liberamente all’Odissea. Entra nel dominio pubblico anche Murder at the Vicarage, primo romanzo con protagonista Miss Marple di Agatha Christie, pubblicato in Italia da Mondadori nel 1933 con il titolo Assassinio nella canonica. Per bambini e ragazzi diventano riutilizzabili una versione illustrata di The Little Engine That Could di Watty Piper e i primi quattro romanzi della detective adolescente Nancy Drew, firmati dallo pseudonimo collettivo Carolyn Keene.

Musica senza barriere

Le registrazioni sonore diventano di pubblico dominio dopo cento anni, liberando nel 2026 i successi del 1925. Tra questi, Nobody Knows the Trouble I’ve Seen di Marian Anderson e St. Louis Blues di St. Louis Blues di Bessie Smith con Louis Armstrong. Diventano liberamente riutilizzabili anche brani entrati nell’immaginario collettivo come Georgia on My Mind di Hoagy Carmichael e Dream a Little Dream of Me, oltre a quattro canzoni firmate dai fratelli George Gershwin e Ira Gershwin. Per il cinema, oltre ai film che consacrarono Marlene Dietrich come L’angelo azzurro e Morocco, entrano nel pubblico dominio Niente di nuovo sul fronte occidentale e Animal Crackers.

Nuove libertà e immaginari

Come già accaduto negli ultimi anni con rivisitazioni horror di Peter Pan, Bambi, Winnie the Pooh e Braccio di Ferro, anche il 1930 si prepara a una stagione di riusi spregiudicati. È già in lavorazione un film horror ispirato alla prima Betty Boop, a conferma di come l’uscita dal copyright non sia solo una questione giuridica, ma un motore narrativo che riapre archivi, mescola linguaggi e rimette in circolo l’immaginario del Novecento.

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