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Guerra in Ucraina, escalation militare e sanzioni internazionali: due giornalisti uccisi da un drone

Il conflitto in Ucraina non si arresta e proseguono gli scontri su più fronti. La guerra continua a causare vittime e a destabilizzare il territorio. Nel Donbas, due giornalisti ucraini Olena Hubanova e Evgeny Karmazin, sono stati uccisi da un drone nemico a Kramatorsk mentre documentavano le difficoltà giornaliere e la vita della popolazione civile.…
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Damaged vehicles and buildings in Kharkiv city center in Ukraine, Wednesday, March 16, 2022. Both Russia and Ukraine projected optimism ahead of another scheduled round of talks Wednesday, even as Moscow's forces rained fire on Kyiv and other major cities in a bid to crush the resistance that has frustrated Kremlin hopes for a lightning victory. (AP Photo/Pavel Dorogoy)

Il conflitto in Ucraina non si arresta e proseguono gli scontri su più fronti. La guerra continua a causare vittime e a destabilizzare il territorio. Nel Donbas, due giornalisti ucraini Olena Hubanova e Evgeny Karmazin, sono stati uccisi da un drone nemico a Kramatorsk mentre documentavano le difficoltà giornaliere e la vita della popolazione civile. Il presidente Zelensky denuncia la strategia russa di colpire i media indipendenti: «Dal 2022 sono già 135 i giornalisti uccisi».

Sul piano internazionale, l’amministratore statunitense ha annunciato nuove sanzioni contro le compagnie petrolifere russe Rosneft e lukoil, provocando un aumento del prezzo del greggio di quasi il 5%. Trump ha inoltre confermato la cancellazione del previsto vertice con Putin a Budapest: «Non stavamo andando da nessuna parte». La decisione ha suscitato dure reazioni da Mosca, con l’ex presidente Dmitry Medvedev che parla di «atto di guerra». La Cina si oppone alle sanzioni, definendole misure unilaterali e illegittime secondo il diritto internazionale.

Nel frattempo, l’Ucraina intensifica la sua offensiva: colpita la raffineria di Ryazan e un deposito di munizioni in Russia, mentre Kiev attinge alle proprie riserve di gas a causa dei ripetuti attacchi energetici russi. La Finlandia e la Svezia hanno annunciato nuove forniture militari per Kiev, tra cui armi statunitensi e caccia Jas Gripen finanziati da beni russi congelati.  

Sul fronte diplomatico, Zelensky ribadisce la possibilità di un cessate il fuoco senza concessioni territoriali, mente l’Ue approva il diciannovesimo pacchetto di sanzioni contro Mosca, incluso un meccanismo che limita la libertà di movimento dei diplomatici russi. La Nato e alcuni Paesi europei sostengono le misure come strumenti di pressione sulla Russia.

Il conflitto continua a segnare pesantemente la vita dei civili. Cinque uccisi a Bakhmut e un civile che ha perso la vita a Belgrod. Parallelamente, la centrale nucleare di Zaporizhzhia ha finalmente ripristinato l’alimentazione elettrica, dopo un mese di blackout, in un gesto essenziale per la sicurezza nucleare. Il Kazakistan rafforza il controllo dello spazio aereo dopo l’esplosione di un drone sul proprio territorio che ha evidenziato la dimensione sempre più regionale del conflitto.  

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