Nuove e-mail tra Jeffrey Epstein, Ghislaine Maxwell e lo scrittore Michael Wolff, diffuse dai deputati democratici della Commissione di vigilanza della Camera Usa, riaccendono lo scandalo sui presunti rapporti tra l’ex imprenditore finanziario e Donald Trump. Nei messaggi, risalenti al 2011, Epstein scrive che Trump avrebbe «trascorso ore a casa mia con una ragazza», aggiungendo che l’allora tycoon «sapeva delle ragazze», in riferimento ai suoi abusi su minorenni.
Secondo i repubblicani, la giovane citata sarebbe Virginia Giuffre, una delle vittime di Epstein, la quale in passato aveva però dichiarato di non aver mai assistito a comportamenti illeciti da parte di Trump, definendolo «sempre gentile». La Commissione repubblicana accusa i democratici di aver volutamente oscurato il nome della ragazza «per alimentare una falsa narrazione e diffamare il presidente».
La Cnn, che ha visionato le mail, sottolinea che Trump non ne è né mittente né destinatario, e che non è mai stato accusato penalmente in relazione al caso Epstein o Maxwell. Tuttavia, i democratici affermano che i documenti «sollevano gravi interrogativi su ciò che Trump sapeva degli orribili crimini» del finanziere.
In una delle e-mail più citate, datata 2 aprile 2011, Epstein scriveva a Maxwell: «Voglio che tu capisca che il cane che non ha abbaiato è Trump», riferendosi a un episodio rimasto finora ignoto.
La Casa Bianca ha bollato le rivelazioni «false», mentre a Capitol Hill monta lo scontro politico. I democratici accusano i repubblicani di «proteggere i pedofili» e preparano una petizione per costringere l’amministrazione Trump a pubblicare integralmente gli “Epstein files”. Il presidente, intanto, resta in silenzio: il suo ultimo post su Truth Social, pubblicato undici ore fa, celebra il Veterans Day.










