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Difesa comune, c’è l’intesa: via libera dal Consiglio europeo al piano von der Leyen

Sulla difesa comune è stato trovato un accordo tra i 27 rappresentanti dei Paesi membri dell’Ue, mentre un’intesa a 26 per la questione Ucraina, complice il veto di Viktor Orban, già ampiamente annunciato. «Gli americani hanno smesso di sostenere l’Ucraina, una parte significativa di europei prenderebbe il posto degli americani», aveva dichiarato poche ore prima…
consiglio europeo con zelensky

Sulla difesa comune è stato trovato un accordo tra i 27 rappresentanti dei Paesi membri dell’Ue, mentre un’intesa a 26 per la questione Ucraina, complice il veto di Viktor Orban, già ampiamente annunciato. «Gli americani hanno smesso di sostenere l’Ucraina, una parte significativa di europei prenderebbe il posto degli americani», aveva dichiarato poche ore prima del vertice a Bruxelles.

L’accordo storico sulla difesa

Grazie all’accordo sarà possibile rafforzare la difesa europea sulla base del piano proposto dalla Commissione europea «ReArm Europe». Un piano che prevederà la massima flessibilità sulle spese militari dei Paesi membri, la raccolta sul mercato di 150 miliardi con l’emissione di Eurobond per prestiti ai governi a tassi bassi e a scadenza lunga, oltre alla possibilità di utilizzare i fondi di coesione per investimenti sulla difesa. La palla ora non passerà al Parlamento europeo, come da trattati, ma grazie al ricorso alla procedura d’urgenza direttamente ai legislatori europei. Una procedura lecita, ma che rischia di diventare impopolare, se nell’emiciclo non gode della maggioranza che l’ha votata.

L’intervento di Zelensky

Presenza straordinaria tra i 27 capi di Stato e di governo dell’Unione Europea, il presidente dell’Ucraina non ha mancato di esprimere la sua profonda gratitudine agli europei per gli sforzi che si stanno mettendo in campo per garantire una pace duratura tra le parti. «Gli ucraini apprezzano molto il fatto che in un periodo di così grandi emozioni nella politica globale, l’integrità europea sia preservata e che l’Europa stia davvero cercando di fare la cosa giusta», ha affermato Zelensky da Bruxelles mentre a Washington Trump si incontrava con alcune figure chiave dell’opposizione al governo ucraino per pensare all’idea di nuove elezioni a Kiev. «L’Ucraina cerca la pace sin dal primo secondo della guerra e abbiamo sempre detto che l’unica ragione per cui la guerra continua è la Russia – ha sottolineato Zelensky – Tutti devono assicurarsi che accetti la necessità di porvi fine».

Due forme di cessate il fuoco

Il presidente ucraino davanti ai 27 ha parlato di due forme possibili di cessate il fuoco. Una prima tregua nell’uso di missili, bombe e droni a lungo raggio, con la fine degli attacchi alle infrastrutture energetiche e civili e una seconda tregua sull’acqua, con la fine dell’operazione militare nel Mar Nero. Solo a quel punto, ha spiegato Zelensky, si potrà passare al rilascio dei prigionieri. «Qualsiasi tregua e qualsiasi tipo di misure di rafforzamento della fiducia possono essere solo un prologo a una soluzione completa ed equa, a un accordo complessivo sulle garanzie di sicurezza e alla fine della guerra».

Nuovo vertice Usa-Ucraina

Intanto, dopo il primo incontro conclusosi non nel migliore dei modi, il prossimo martedì le delegazioni di Ucraina e Stati Uniti dovrebbero rivedersi nella capitale saudita per ricominciare a lavorare insieme anche sull’accordo sulle terre rare. «Abbiamo coordinato le nostre posizioni e i prossimi passi», ha detto Zelensky. Le trattative coin gli americani in ogni caso si sono riaperte. «L’idea è quella di mettere a punto una cornice per un accordo di pace e un cessate il fuoco iniziale» ha replicato l’inviato di Donald Trump, Steve Witkoff.

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