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Dazi Usa al via: UE al 15%, stangata su Svizzera e Canada. Trump apre a nuovi accordi

Entrano in vigore oggi, 1° agosto, le nuove tariffe doganali imposte dagli Stati Uniti su decine di Paesi, con aliquote comprese tra il 10% e il 41%. L'Unione Europea, grazie a un'intesa raggiunta con la presidente Ursula von der Leyen, è soggetta a un dazio del 15%. Colpite duramente invece Svizzera (39%) e Canada (35%),…
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Entrano in vigore oggi, 1° agosto, le nuove tariffe doganali imposte dagli Stati Uniti su decine di Paesi, con aliquote comprese tra il 10% e il 41%. L’Unione Europea, grazie a un’intesa raggiunta con la presidente Ursula von der Leyen, è soggetta a un dazio del 15%. Colpite duramente invece Svizzera (39%) e Canada (35%), quest’ultimo sanzionato anche per motivi politici legati al fentanyl.

La Siria riceve la tariffa più alta (41%), mentre Londra mantiene l’aliquota più bassa al 10%. Trump ha confermato l’apertura a nuovi accordi, lasciando spazio a trattative in extremis: il Messico ottiene una proroga di 90 giorni, la Cina sigla un’intesa temporanea con forti riduzioni tariffarie.

Le tensioni si riflettono anche sul mercato italiano, dove le libere professioni sono esposte a rischi indiretti secondo uno studio di Confprofessioni. Intanto l’UE attende nuove esenzioni, ma vini e liquori restano per ora soggetti al 15%.

Fortemente penalizzata la Svizzera, con una sovrattassa del 39% sui prodotti svizzeri importati negli Stati Uniti a partire dal 7 agosto. Il governo federale ha espresso «grande rammarico» per la decisione americana, pur ribadendo la volontà di proseguire i negoziati. Berna denuncia l’adozione di «misure unilaterali» nonostante i progressi nei colloqui bilaterali.

Canada nel mirino: dazi al 35%

Particolarmente pesante il trattamento riservato al Canada: le tariffe salgono dal 25% al 35%, in risposta, secondo Washington, alla mancata cooperazione nella lotta al traffico di fentanyl (un potente oppioide con effetti simili a quelli della morfina) e all’opposizione canadese alla politica estera americana.

Accordi in extremis, ma tensione resta alta

Nonostante la firma dell’ordine esecutivo, Trump ha dichiarato che restano aperti spiragli per nuovi accordi. Una tregua temporanea è stata concessa al Messico, che ha ottenuto una proroga di 90 giorni per negoziare. Intesa provvisoria anche con la Cina: riduzione reciproca dei dazi e apertura su semiconduttori e terre rare, in vista di un accordo definitivo entro il 12 agosto.

Rischi anche per i professionisti italiani

Secondo uno studio dell’Osservatorio delle libere professioni, anche i lavoratori autonomi italiani rischiano ricadute economiche a causa dell’esposizione indiretta ai settori colpiti. Assocamerestero invita le imprese a reagire con investimenti, innovazione e internazionalizzazione.

Verso nuove esenzioni, ma vino e liquori restano fuori

Infine, l’Ue lavora a ulteriori esenzioni, anche per prodotti simbolici come vini e liquori, che per ora restano soggetti al 15%. La Commissione europea conferma: «La palla ora è nel campo degli Stati Uniti».

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