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Dazi, mano tesa dell’Ue: stop alle contromisure Tariffe alla Cina al 145%

A stop si risponde con un altro stop. Dopo la sospensione a sorpresa dei dazi da parte di Donald Trump, anche l'Ue decide di rimandare l'entrata in vigore delle sue contromisure, sempre di 90 giorni. «Vogliamo dare una possibilità ai negoziati. In attesa di ultimare l'adozione delle contromisure dell'Ue che hanno ottenuto il forte sostegno…
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European Commission President Ursula von der Leyen speaks during a media conference on the defense package at EU headquarters in Brussels, Tuesday, March 4, 2025. (AP Photo/Virginia Mayo)Associated Press/LaPresse

A stop si risponde con un altro stop. Dopo la sospensione a sorpresa dei dazi da parte di Donald Trump, anche l’Ue decide di rimandare l’entrata in vigore delle sue contromisure, sempre di 90 giorni. «Vogliamo dare una possibilità ai negoziati. In attesa di ultimare l’adozione delle contromisure dell’Ue che hanno ottenuto il forte sostegno dei nostri Stati membri, le sospenderemo per 90 giorni», ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che però ha avvertito: «Se i negoziati non saranno soddisfacenti, entreranno in vigore le nostre contromisure.
Continuano i lavori preparatori per ulteriori contromisure. Come ho già detto, tutte le opzioni restano sul tavolo».

I negoziati

I negoziati intanto procedono: tra il commissario Maros Sefcovic e il segretario al Commercio Usa Howard Lutnick c’è stata un’altra telefonata. «La comunicazione costante e gli aggiornamenti quotidiani ci permettono di andare avanti», scrive Sefcovic. I dazi americani sulle auto rimangono in vigore, così come quelli del 10% su tutta la linea, mentre tutto ciò che riguarda i cosiddetti dazi reciproci è sospeso per 90 giorni. «In risposta a ciò, stiamo sospendendo la nostra prima ondata di contromisure, per la quale abbiamo ricevuto ieri un mandato esplicito dai nostri Stati membri, e ci prenderemo questo tempo per riflettere, analizzare, parlare con i nostri Stati membri e con la nostra industria, al fine di proporre la strategia migliore e più coerente per proteggere i consumatori, l’industria e gli Stati membri dell’Unione Europea», spiega un portavoce dell’Esecutivo comunitario.

La visita di Meloni

A Bruxelles e nelle altre capitali non sembrano esserci timori che la premier Giorgia Meloni nella sua visita a Washington del 17 possa giocare una partita separata. L’Ue, tranne l’Ungheria, sembra muoversi compatta dietro ai negoziati portati avanti dalla Commissione europea. Lo scenario si evolve rapidamente e ora il viaggio della leader italiana si svolge già in tutt’altro contesto.

La guerra alla Cina

Il sospiro di sollievo di Wall Street è invece durato poco. La paura di una guerra commerciale senza esclusioni di colpi fra Stati Uniti e Cina e le preoccupazioni sui danni che i dazi potrebbero causare all’economia mondiale tornano con prepotenza e affondano i listini americani, alimentando lo spettro di una recessione. La precisazione della Casa Bianca sui dazi alla Cina fa temere uno scontro frontale fra le due superpotenze economiche. Le tariffe Usa nei confronti di Pechino – hanno precisato dall’amministrazione – sono complessivamente al 145%: al 125% annunciato da Trump per i dazi reciproci si somma infatti il 20% deciso in precedenza per il fentanyl.

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