Si rischierebbe una nuova recessione. Questa in estrema sintesi la preoccupazione rappresentata da Antonio Patuelli, presidente Abi (Associazione bancari italiani) nel suo intervento all’assemblea nazionale che, ospitata alla Bocconi di Milano, ha fatto registrare il tutto esaurito nella presenza di autorità e rappresentanti del mondo del credito nazionale.
«Se si sviluppassero guerre commerciali, i mercati ne soffrirebbero, aumenterebbero le incertezze per le imprese, i crediti potrebbero deteriorarsi maggiormente e le banche ne subirebbero gli effetti. Si rischierebbe una nuova recessione» ha detto Patuelli che poi ha aggiunto «occorre disinnescare i rischi di protezionismi e nuovi dazi, misure vecchie quanto il mondo, che penalizzano il libero mercato, le crescite economiche e sociali e la prosperità globale».
Ma il presidente di Abi non si limita solo ai dazi e alle conseguenze sull’economia nazionale, guarda anche alle sfide del mercato globale.
«Viviamo tempi di grandi potenzialità e sfide dell’intelligenza artificiale, di continue guerre tecnologiche: è la nuova frontiera per la tutela delle libertà, anche di fronte a rischi di monopoli tecnologici e nella lotta all’abusivismo finanziario, ben condotta da Consob e dalle altre Autorità» ha evidenziato Patuelli, all’assemblea ABI di Milano facendo anche riferimento all’intelligenza artificiale e alla complessità della tutela dei dati raccolti dal sistema creditizio. «L’innovazione e la sicurezza digitale debbono procedere insieme, sconfiggendo quotidianamente un’infinità di tentativi di intrusione» afferma e aggiunge il presidente di Abi «le banche operano in strettissima collaborazione con le Autorità per la sicurezza tecnologica». Così «il regolamento Dora della Ue, per la resilienza digitale del settore finanziario, sta rafforzando la sorveglianza sui fornitori dei servizi tecnologici, la gestione dei rischi aziendali e la resistenza agli attacchi. Ma Dora non è l’obiettivo massimo che le banche debbono raggiungere per la gestione dei rischi informatici, ma quello minimo obbligatorio per tutti, per la prevenzione di ogni violazione della riservatezza dei dati».
Gli altri temi
Sul tema dell’intelligenza artificiale si registra anche l’intervento di Alessandro Carretta, segretario generale di Assifact e presidente onorario di nedcommunity «importante è anche la trasformazione tecnologica che deve riguardare non solo i processi interni delle banche ma anche a soprattutto i rapporti con la clientela e le decisioni in materia di concessione dei crediti che, grazie al ricorso all’intelligenza artificiale, possono meglio valutare il rischio della clientela». Pragmatico l’intervento del governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, per il quale serve rafforzare l’architettura finanziaria che vuol dire «superare l’attuale frammentazione del sistema finanziario, completare l’Unione dei mercati dei capitali e offrire agli investitori un titolo comune privo di rischio». Continua poi Panetta «i dazi degli Stati Uniti peseranno sulla crescita economica europea e, in caso di loro inasprimento, anche sull’inflazione« dato che «il mantenimento delle misure oggi in vigore sottrarrebbero mezzo punto percentuale alla crescita nell’area dell’euro tra il 2025 e il 2027, con effetti contenuti sull’inflazione ma con dazi più elevati e un’incertezza prolungata sulle politiche commerciali, ci sarebbero “effetti ben peggiori sulla crescita e potrebbero influenzare le dinamiche inflazionistiche». E sull’uso dell’intelligenza artificiale «questi strumenti non devono essere impiegati in modo automatico. Sono tecnologie complesse, che richiedono una valutazione su orizzonti temporali lunghi e attraverso diverse fasi del ciclo economico».