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Cisgiordania, raid su Jenin: Israele uccide due ricercati. Onu: «Più aiuti a Gaza, la tregua regge»

Le forze israeliane hanno ucciso altri due palestinesi nella Cisgiordania occupata. Secondo i media locali, sono morti a Jenin Qutaiba al-Shalabi e Mohammed Nazal, residenti nella città di Qabatiya: i due erano affiliati al gruppo palestinese della Jihad islamica ed erano ricercati per aver compiuto l’attacco con arma da fuoco nel villaggio di Fundug, nella stessa città, all’inizio di questo mese, in cui sono morti tre israeliani e sei sono rimasti feriti.

Jenin, uccisi 13 uomini armati dall’inizio dell‘operazione “Iron Wall” (Muro di ferro)

La campagna militare in atto ha reso il campo profughi di Jenin “quasi inabitabile” e sono in centinaia le persone che l’hanno lasciato su ordine israeliano. «L’esercito ha ucciso 13 uomini armati palestinesi, dall’inizio, avvenuto martedì mattina, della vasta operazione condotta nell’area di Jenin, nella Cisgiordania settentrionale». Queste le dichiarazioni di un alto ufficiale dell’Idf riportate su Times of Israel. Secondo l’ufficiale, l’operazione Iron Wall è stata lanciata per neutralizzare gli agenti affiliati a gruppi terroristici come Hamas e la Jihad islamica palestinese.

Inoltre l’Idf durante un raid nelle città di Rammun e Silwad hanno arrestato tre palestinesi e secondo l’agenzia di stampa Wafa sarebbero due studenti dell’Università di Birzeit e un uomo nella sua casa perquisita nel villaggio di Kobar, a nord-ovest della città di Ramallah.

Aiuti a Gaza, la tregua regge

Intanto «a Gaza le agenzie umanitarie stanno aumentando la distribuzione di cibo, riaprendo i panifici, rifornendo e ristrutturando gli ospedali e riparando le reti idriche, mentre il cessate il fuoco tra Israele e Hamas continua a reggere in gran parte». Così un funzionario delle Nazioni Unite.

In aggiornamento.

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