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Cambiamenti climatici: Cop30, nella bozza sparisce l’addio ai combustibili fossili

Entra nelle sue ore decisive la 30esima Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici di Belém. Nel cuore dell’Amazzonia ci sono oltre 50 mila delegati, ma nessun accordo condiviso: la nuova bozza diffusa dalla presidenza brasiliana ha eliminato ogni riferimento all’uscita dai combustibili fossili, scatenando delusione e tensioni tra numerosi Paesi. Un…
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Entra nelle sue ore decisive la 30esima Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici di Belém. Nel cuore dell’Amazzonia ci sono oltre 50 mila delegati, ma nessun accordo condiviso: la nuova bozza diffusa dalla presidenza brasiliana ha eliminato ogni riferimento all’uscita dai combustibili fossili, scatenando delusione e tensioni tra numerosi Paesi. Un colpo di scena che arriva proprio mentre ricorre il decennale dell’Accordo di Parigi, oggi sempre più lontano dall’obiettivo di contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi.

L’Unione europea ha definito il testo «inaccettabile», temendo lo scenario di un mancato accordo. Anche la Francia denuncia «un’omissione incomprensibile» nel pieno dell’emergenza climatica. Germania e Regno Unito, insieme a una trentina di Stati, chiedono alla presidenza brasiliana di reintrodurre una chiara roadmap per l’eliminazione graduale delle fonti fossili. Il commissario Ue Wopke Hoekstra parla di una proposta «lontana dall’ambizione necessaria».

Sul fronte italiano, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin conferma l’assenza di consenso e la ripresa delle trattative, ribadendo la posizione del Paese: mantenere gli impegni presi a Dubai sul percorso di uscita dai fossili e quelli di Baku sulla finanza climatica. Pichetto sottolinea anche l’importanza degli spazi di dialogo creati dal Padiglione Italia e da AquaPraça, piattaforma galleggiante simbolo del legame tra cultura, territorio e cooperazione.

Intanto la conferenza, ieri è stata temporaneamente interrotta da un incendio, forse dovuto a un corto circuito, che ha colpito il padiglione centrale. E mentre a Belém la diplomazia tenta ancora di trovare un compromesso, il tempo stringe e il pianeta continua a scaldarsi, ma senza un chiaro impegno sull’abbandono dei combustibili fossili. Il rischio è che la COP30 potrebbe chiudersi con un nulla di fatto.

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