Partono positive le Borse europee e asiatiche. Grazie al temporaneo stop ai dazi sull’elettronica di consumo deciso da Donald Trump, Londra sale in avvio dell’1,53%, Parigi dell’1,87% e Francoforte del 2,1 per cento. Positiva anche la Borsa di Milano: l’indice Ftse Mib ha segnato un guadagno inziale dell’1,8% a 34.640 punti.
Tokyo ha guadagnato l’1,18% con lo yen che si è rafforzato mentre il dollaro ha segnato il nuovo minimo dell’anno e l’oro, che mantiene il suo ruolo tradizionale di bene rifugio, ha ritoccato i massimi. L’indice Nikkei della Borsa di Tokyo è in salita del 2% in apertura, sulla scia dei guadagni di Wall Street. Lo riferisce l’agenzia Kyodo. Sale con più decisione Hong Kong (+2,14% a seduta ancora aperta) , Shanghai e Shenzhen invece guadagnano rispettivamente lo 0,69 e lo 0,97%. A Taiwan (-0,08%) il gruppo che assembla iPhone, Hon Hai Precision Industry, fa un passo avanti del 2,97%, a Seul (+0,95%) del temporaneo stop ai dazi di Trump beneficia invece Samsung Electronics (+1,72%)
Lo spread Btp-Bund, che venerdì si è chiuso a 124,5, si riduce in avvio di seduta a 119,1 punti base. A fare restringere il differenziale contribuisce il miglioramento del rating dell’Italia da parte di S&P. Il rendimento dei titoli di Stato italiani con scadenza dieci anni è al 3,75% dal 3,8% di venerdì scorso, quello del Bund tedesco è invece fermo al 2,56%.
Cina, a marzo +12,4% per l’export: un surplus da 102,64 miliardi
Per la Cina gli analisti hanno registrato a marzo un surplus commerciale di 102,64 miliardi di dollari, ben oltre i 77 miliardi. L’export ha un balzo con una crescita a doppia cifra del 12,5%, a fronte del 2,3% di gennaio-febbraio. A riferirlo è l’amministrazione generale delle Dogane di Pechino. Frena del 4,3% l’importazione, dimezzando il -8,40% del primo bimestre con un -2% di consenso.
In generale nei primi tre mesi del 2025, a dispetto delle tensioni commerciali e dei dazi di Donald Trump saliti al 145% ad aprile su tutto il made in China oltre alle pronte ritorsioni al 125% sui beni made in Usa, la Cina registra un export in aumento annuo del 4,5% verso gli Stati Uniti.
Secondo i dati diffusi oggi, il surplus di Pechino verso Washington si attesta nello stesso periodo a 76,6 miliardi di dollari, di cui 27,6 miliardi riferiti solo al mese di marzo. Gli Stati Uniti sono la prima destinazione dei beni cinesi per singoli Paesi, con spedizioni nel trimestre pari a 115,6 miliardi.