Ancora una volta «il Meeting per l’amicizia tra i popoli», promosso da Comunione e Liberazione diventa il centro della discussione pubblica alla ripresa dopo la pausa estiva. Ieri ha preso il via la 46esima edizione con interventi di primissimo piano a partire da quello di Mario Draghi. Poco prima che i cancelli della Fiera di Rimini fossero aperti anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio a Bernhard Scholz, presidente della Fondazione che organizza la kermesse: «Il Meeting continua la sua storia proponendo nuove occasioni di incontro, di riflessione, di amicizia, di cultura. Abbiamo bisogno di costruttori di comunità. Costruttori di convivenza, di pace, di partecipazione, di solidarietà», sono state le parole del Capo dello Stato. Il tema di quest’anno è «nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi», citazione tratta da I cori della Rocca di T. S. Elliot, che per i promotori rappresenta «il voler esprimere la speranza di una novità dentro la drammaticità della storia, il desiderio di costruire insieme luoghi in cui condividere la ricerca e l’esperienza di ciò che è vero, buono e giusto».
La strigliata di Draghi
Nel pomeriggio, uno dei panel più attesi: quello con l’ex capo della Banca centrale europea ed ex presidente del consiglio che ha parlato sul tema «Quale orizzonte per l’Europa?». Draghi ha ripercorso tutte le criticità che sta attraversando il Vecchio continente alla luce delle turbolenze geopolitiche in atto e degli scenari di guerra che insanguinano il mondo: «L’Unione Europea, nonostante abbia dato il maggior contributo finanziario alla guerra in Ucraina, e abbia il maggiore interesse in una pace giusta, ha avuto finora un ruolo abbastanza marginale nei negoziati per la pace», ha esordito, per poi ricordare il ruolo per nulla incisivo dell’Ue sia nei confronti «della Cina per il controllo delle terre rare, sia sui bombardamenti israeliani sui siti nucleari iraniani». Quest’anno, ha concluso Draghi, «è il tempo in cui è evaporata l’illusione dell’Europa di poter contare». Pertanto, ammonisce l’ex premier, «è tempo di stringersi tutti insieme e provare ad andare d’accordo». Per Draghi, quindi, non sorprende l’alto livello di scetticismo nei confronti dell’Unione europea. «È importante chiedersi quale sia veramente l’oggetto di questo scetticismo. Non è uno scetticismo nei confronti dei valori su cui l’Ue era stata fondata quando sulla capacità della stessa di difenderli».
Oggi si replica con Piantedosi
Oggi si replica con diversi altri importanti ospiti sia del mondo ecclesiale che dei diversi livelli pubblici: economico, politico e sociale. Tra i convegni previsti, un focus importante sull’immigrazione che vedrà la presenza del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, confrontarsi con il mondo della cooperazione e dell’accoglienza.