Mentre, con una certa apprensione, attendiamo di conoscere quale sarà il destino degli attivisti della Flotilla fermati (arrestati?) dagli israeliani, abbiamo assistito, su Porta a Porta, ad un confronto da cartellino rosso.
Protagonisti l’inossidabile Bruno Vespa, conduttore della trasmissione, ed il barese Tony Lapiccirilla, imbarcato su un battello della Flotilla. «Perchè lo state facendo?», ha chiesto Vespa a Lapiccirilla. Perchè vogliamo portare solidarietà al popolo palestinese che viene massacrato da Israele, è stata a grandi linee la risposta. Di qui la replica di Vespa: «A voi dei palestinesi non ve ne fotte niente!».
Una risposta che avrebbe lasciato chiunque senza fiato, anche perché, nonostante l’ora, fottere non è un verbo che si possa usare liberamente in tv. Entrambi, dal loro punto di vista, hanno ragione. Ma avrebbero meritato l’espulsione.
L’azione umanitaria e dimostrativa della Flotilla non può essere ridotta ad un fatto di mera propaganda. Le ragioni di fondo sono molto condivisibili, molto meno l’attuazione. Perchè la Flotilla sapeva di forzare la mano e, quindi, avrebbe dovuto fermarsi e accettare la proposta del cardinale Pizzaballa.
Adesso, l’Italia sciopera per dare solidarietà agli attivisti. E siamo all’invasione di campo. Speriamo che il giudice (sportivo) non squalifichi il campo (di gioco). Sarebbe difficile riprendere regolarmente la partita. Della pace.