Dopo cinque anni è finita la latitanza del 39enne Leonardo Gesualdo, considerato un elemento di spicco della “Società foggiana” e ricercato dal 2020, quando era riuscito a fuggire al blitz Decimabis.
Gesualdo, condannato in primo grado a 12 anni di reclusione per associazione mafiosa, era inserito nella lista dei latitanti più pericolosi.
Il 39enne è stato catturato all’alba dai carabinieri del Gis che lo hanno bloccato in un’abitazione alla periferia di Foggia mentre stava dormendo. Non ha opposto resistenza. Nel corso della perquisizione è stata ritrovata una pistola con sei colpi nel caricatore.
Il latitante è stato sorpreso nel sonno dalle esplosioni che hanno accompagnato l’ingresso delle teste di cuoio del Gis all’interno del covo. Nel rifugio Gesualdo era stato localizzato nei giorni scorsi a conclusione delle indagini svolte in questi mesi dai carabinieri del comando provinciale di Foggia sotto il coordinamento della Dda di Bari.
Gesualdo era affiliato alla batteria Moretti-Pellegrino-Lanza. Aveva documenti falsi e soldi
Leonardo Gesualdo è ritenuto organico alla batteria mafiosa Moretti-Pellegrino-Lanza.
Al momento dell’arresto, oltre ad una pistola calibro 7.65 con matricola abrasa con sei proiettili nel caricatore, Gesualdo aveva con sé documenti di riconoscimento falsi e diverse migliaia di euro in contanti.
Colosimo: «Nessun latitante sarà mai la sicuro»
«La cattura di Leonardo Gesualdo, esponente di spicco della mafia foggiana, è la dimostrazione che nessun latitante sarà mai al sicuro. Un ringraziamento particolare va agli inquirenti della Dda di Bari e al Gis dell’Arma dei Carabinieri, che hanno permesso di raggiungere questo brillante risultato assicurando alla giustizia uno dei latitanti più pericolosi in circolazione. Lo Stato ha dimostrato ancora una volta tutta la sua forza». Lo afferma, in un post su X, la presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Chiara Colosimo, in merito alla cattura di Gesualdo.
