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Vietato ammalarsi sui Monti Dauni, dopo Natale niente guardia medica anche a Capodanno

Sui Monti Dauni hanno sperato che Babbo Natale arrivasse a bordo di un’automedica in camice bianco e stetoscopio, pronto a regalare visite mediche alle comunità delle aree interne della Capitanata che trascorreranno i giorni di festa senza presidio sanitario. Come nel caso di Biccari, dove l’azienda sanitaria ha messo nero su bianco l’impossibilità di garantire…
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Sui Monti Dauni hanno sperato che Babbo Natale arrivasse a bordo di un’automedica in camice bianco e stetoscopio, pronto a regalare visite mediche alle comunità delle aree interne della Capitanata che trascorreranno i giorni di festa senza presidio sanitario. Come nel caso di Biccari, dove l’azienda sanitaria ha messo nero su bianco l’impossibilità di garantire la continuità assistenziale (la guardia medica per intenderci) non solo nei giorni della Vigilia e di Natale, ma anche nella notte di Capodanno.

Insomma, a fare rumore non saranno i botti per salutare il nuovo anno, come ha evidenziato, non senza ironia, il sindaco Antonio Beatrice: «D’altronde a Natale e Capodanno nessuno si ammala mai».

La situazione

La continuità assistenziale per Biccari sarà assicurata dal presidio di Alberona: circa quaranta chilometri distante. Ma il problema non è circoscritto alla comunità di Biccari: l’assistenza sul territorio vale per molti Comuni dei Monti Dauni – Ascoli Satriano, Candela hanno avuto gli stessi problemi in passato – tanto che a fine ottobre i sindaci di Celle di san Vito e Faeto – enclave francoprovenzale in Capitanata – avevano lamentato la cessazione del servizio perché l’unico andava in pensione.

La reazione

«Sui Monti Dauni vengono negati i diritti fondamentali, nonostante i paroloni ministeriali e le sprovvedute dichiarazioni di qualche parlamentare» afferma Virgilio Caivano, portavoce dell’associazione piccoli Comuni italiani, che però critica anche i sindaci: «queste situazioni erano note già a settembre, ma pochi si rendono conto che serve fare rete e cercare di fermare la valanga, invece di prendere posizioni quando è troppo tardi» e conclude: «Da questa situazione ne usciamo solo ripensando a tutto il servizio sul territorio».

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