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Manfredonia, non si fermano le polemiche sulla incompatibilità di Rotice. Opposizioni restano in attesa

Si riaccende la discussione intorno alle presunte incompatibilità del sindaco di Manfredonia, Gianni Rotice. Dopo l’istanza a firma dei consiglieri di minoranza, inviata anche al Prefetto di Foggia sulle circostanze ostative dell’ingegner Rotice alla carica di sindaco, l’opposizione aveva chiesto al presidente del consiglio comunale e al segretario generale, ai sensi dell’art. 28 del regolamento…
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Si riaccende la discussione intorno alle presunte incompatibilità del sindaco di Manfredonia, Gianni Rotice. Dopo l’istanza a firma dei consiglieri di minoranza, inviata anche al Prefetto di Foggia sulle circostanze ostative dell’ingegner Rotice alla carica di sindaco, l’opposizione aveva chiesto al presidente del consiglio comunale e al segretario generale, ai sensi dell’art. 28 del regolamento comunale e ai sensi dell’art. 39 c.2 del d.lgs. 267/2000 (Tuel), di porre all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale la questione delle incompatibilità del primo cittadino.

A questo riguardo, nella seduta del consiglio comunale di lunedì scorso, la mozione presentata dai nove consiglieri di minoranza è stata discussa dal sindaco, che ha respinto con fermezza tutte le accuse, producendo una dettagliata documentazione, depositata agli atti, con la quale dimostrerebbe «il rispetto delle norme di legge, la trasparenza del suo agire ed il rispetto formale e sostanziale del principio di legalità». Per Rotice l’affaire sulle sue incompatibilità non sarebbe altro che un maldestro tentativo strumentale da parte dell’opposizione che nulla avrebbe a che vedere con l’interesse generale della città.
«L’opposizione, pur sapendo della totale insussistenza di tutte le loro teorie cospirazionistiche – scrive in una nota stampa il primo cittadino della città sipontina – ha provato a giocare con la confusione tentando di ingannare i cittadini. Questo è il concetto di legalità che tanto invocano?».
Per nulla soddisfatti delle risposte ricevute durante il consiglio comunale, si dicono alcuni esponenti della minoranza che affermano come la documentazione fornita dal sindaco non farebbe altro che confermare la leggerezza e l’improvvisazione da parte sua, nel firmare il 2 dicembre 2021 una dichiarazione di insussistenza di incompatibilità con lo svolgimento dell’incarico di pubblica amministrazione, chiaramente mendace e dunque perseguibile penalmente.
In attesa di un riscontro da parte del Prefetto di Foggia, un’altra via percorribile dai consiglieri di minoranza, che precisano che il loro intento non è assolutamente alimentare una polemica per la polemica, ma bensì una richiesta di legalità negli atti pubblici previsti dalla legge, potrebbe essere un’istanza alla Procura della Repubblica. «Tutti i cittadini possono inviare una simile istanza alla Procura – dice l’avvocato Gaetano Prencipe, consigliere di minoranza e capogruppo di Molo21 -il nostro è un atteggiamento di garanzia nei confronti della città».

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