Erano in centinaia, ieri sera, nella piazza centrale di Foggia per ricordare Fatimi Hayat, la donna di 46 anni uccisa davanti alla sua abitazione dall’ex compagno.
In piazza si è svolto un presidio spontaneo e rumoroso per «ribadire il no al patriarcato, ai femminicidi e a tutte le pratiche di normalizzazione della violenza maschile».
Alla manifestazione hanno partecipato rappresentanti dei centri antiviolenza, associazioni e molti giovani, oltre ad alcuni componenti dell’amministrazione comunale tra cui la sindaca Maria Aida Episcopo.
«C’è stata una risposta molto forte della cittadinanza. Una numerosa presenza di giovani», sottolinea l’assessore alla legalità del comune di Foggia Giulio De Santis. «Ma resta il fatto – aggiunge – che lo Stato ha fallito. Una persona, in questo caso Fatimi Hayat, ha denunciato ma è stata uccisa. Cosa non ha funzionato?».
Nel giorno dei funerali, che saranno celebrati probabilmente domani, ci sarà un saluto religioso nella moschea di Foggia, secondo quanto comunicato dall’assessore De Santis con lutto cittadino già proclamato, poi la salma tornerà in patria come da volere dei familiari della 46enne.