Nonostante l’aumento della disponibilità idrica, quest’anno la Capitanata è rimasta sostanzialmente orfana dell’acqua della diga di Occhito e se, l’invaso, è stato per quasi 50 anni la garanzia dello sviluppo agricolo daunio, la sua precarietà rischia di dare il colpo definitivo a un settore già in crisi per altri fattori.
Così nell’audizione in commissione speciale, guidata da Fabio Romito, saranno i rappresentanti del governo e dell’autorità idrica nazionale – sempre che sottosegretario e commissario decidano di rispondere all’invito – a dare spiegazioni su una questione che da quasi un anno sta tenendo banco in Puglia, con non poche frizioni con il Molise.
L’attesa
«Chiediamo al governo un po’ di chiarezza. Si eviti il gioco delle tre carte e ci dicano con chiarezza che non c’è nessun finanziamento per la condotta del Liscione per portare più acqua in Capitanata» afferma Antonio tutolo tra i promotori dell’audizione di oggi, convocata nell’aula 31 nella sede di via Gentile.
Per il capogruppo Per la Puglia non è più tempo di prese in giro ma servono atti concreti e provvedimenti capaci d’incidere su una vicenda che sta diventando grottesca. «È una storia vecchia, già posta all’attenzione nazionale con il governo Conte, solo che ci sono sempre due pesi e due misure: a Genova hanno costruito un ponte in un anno, qui per mettere in fila dei tubi aspettiamo da decenni, quando l’opera di potrebbe completare in pochi mesi e con pochi solidi», sottolinea ancora Tutolo.
La situazione
intanto, la disponibilità idrica della diga di Occhito fa registrare una controtendenza nei dati drammatici delle precedenti settimane. Secondo gli ultimi rilievi del Consorzio di Bonifica della Capitanata l’invaso contiene oltre 53 milioni di metri cubi d’acqua, quasi 15 milioni in più rispetto all’anno scorso. Lieve crescita nei livelli anche per la diga Capacciotti: un milione di metri d’acqua in più, così come per la diga di san Pietro, ma parliamo di poca cosa, mentre per Capaccio la disponibilità idrica è più che dimezzata, passando dal milione 400 mila metri cubi ai 594 mila dell’ultimo rilievo.