Giovanni Panunzio, imprenditore edile di Foggia, fu ucciso dalla mafia il 6 novembre 1992 per non aver mai ceduto alle estorsioni, decidendo di denunciare. In occasione del 33esimo anniversario dalla sua morte, l’associazione che porta il suo nome ha organizzato una commemorazione con la deposizione di una corona davanti alla stele a lui dedicata, un incontro con gli studenti in un istituto scolastico e una messa. Parteciperanno, tra gli altri, don Antonio Coluccia, sacerdote e difensore della legalità; Nicola Morra, già presidente della commissione parlamentare Antimafia; e Silvano Ammirati, già funzionario della squadra mobile della questura di Foggia che negli anni ’90 seguì personalmente il caso Panunzio.
«Giovanni Panunzio – spiegano gli organizzatori – è stato riconosciuto dallo Stato come Testimone di Coraggio per le scelte straordinarie compiute durante i tre lunghi anni di estorsione subita: denunciando e collaborando, affrontando oltre mille giorni difficili, senza mai arretrare, portando avanti con schiena dritta il suo no fino in fondo. La sua vita e il suo sacrificio rimangono oggi un faro di integrità, coraggio e legalità, un esempio eterno per le nuove generazioni».
La partecipazione di Don Antonio Coluccia, Nicola Morra, Silvano Ammirati e dei rappresentanti dell’Associazione Giovanni Panunzio, sottolineano, «rappresenta un legame ideale e profondo tra chi ha sacrificato la propria vita per la giustizia e chi, oggi, continua a difenderla con determinazione. La memoria diventa così forza, esempio e guida per le nuove generazioni».










