È arrivato in Italia, a Foggia, e ha trovato un riparo provvisorio tra le baracche di Borgo Mezzanone, insediamento a una decina di chilometri dal capoluogo dauno dove risiedono oltre un migliaio di migranti. Gibli, senegalese di 40 anni, ora sta imparando un mestiere, quello del sarto, e vive in un appartamento in cohousing a Poggio Imperiale grazie al supporto delle operatrici della cooperativa sociale Medtraining.
Gibli ha cominciato così il suo corso di sartoria e ha poi trovato alloggio nell’appartamento. «Mi piace questo laboratorio – dice in un italiano ancora poco comprensibile -. Non avevo mai cucito prima. Sto imparando molte cose».
Gibli è attento, concentrato, usa la macchina da cucire con grande precisione, collabora. E come lui, tutte le altre partecipanti che hanno preso parte al percorso formativo gratuito per disoccupati avviato nell’ambito del Programma Gol – garanzia occupabilità lavoratori – della Regione Puglia.
Gibli sta seguendo anche un corso di alfabetizzazione di lingua italiana e svolge tante attività sociali e culturali che gli consentono di relazionarsi con gli altri e con la comunità in cui vive. Continua soprattutto a cucire, in particolare la sera, quando nella struttura non c’è più nessuno.
Ė stata messa a sua disposizione una macchina da cucire che lui usa costantemente, tanto da mettersi al servizio del laboratorio.
Il corso – per il quale era prevista anche un’indennità oraria di frequenza di 3,50 euro – era destinato a chi aveva voglia di avvicinarsi al mondo del cucito, per imparare a realizzare semplici capi di abbigliamento, partendo dal cartamodello fino ad arrivare alla realizzazione. Gibli, ora, ha un attestato in tasca e la possibilità di ridisegnare il suo futuro.