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Da rifugiato a ristoratore, la scommessa vinta di Saman: ora cucina per i foggiani

Mentre si abbassano serrande in centro, c’è chi invece, arrivando da fuori, crede ancora in un futuro dell’impresa nel capoluogo daunio. È il caso della famiglia Rouhani, arrivata in Italia nel luglio 2019, fuggendo dall’Iran attraverso i Balcani. La storia Saman Rouhani Dogaheh 46 anni, nel suo paese era un imprenditore nella macellazione e trasformazione…
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Mentre si abbassano serrande in centro, c’è chi invece, arrivando da fuori, crede ancora in un futuro dell’impresa nel capoluogo daunio. È il caso della famiglia Rouhani, arrivata in Italia nel luglio 2019, fuggendo dall’Iran attraverso i Balcani.

La storia

Saman Rouhani Dogaheh 46 anni, nel suo paese era un imprenditore nella macellazione e trasformazione delle carni, mentre sua moglie Sadighmousavi Bahark, era un’architetta. La loro figlia, Elina, frequenta la seconda media all’istituto Foscolo-Gabelli di Foggia. Accolti nel progetto Sai Foggia Welcom-ing di Foggia – ente attuatore Arci Comitato Provinciale di Foggia, ente gestore Comune di Foggia – hanno sempre coltivato il desiderio di aprire un’attività di ristorazione in questa città.

L’attività

Il ristorante appena aperto si chiama Besi e si trova in corso Cairoli.

«È un sogno che si realizza quello della famiglia Rouhani Dogaheh. Accolta nel Progetto Sai “Foggia Welcom-ing”, imprenditore in Iran, costretto a fuggire e chiedere asilo politico in Italia, oggi è un esempio importante e tangibile di integrazione nel tessuto sociale della nostra città», ci dice entusiasta il presidente provinciale Arci Foggia, Domenico Rizzi.

Il connubio tra la sua pregressa esperienza nel settore alimentare e il lavoro svolto durante gli anni di accoglienza a Foggia, hanno consentito a Saman di raccogliere i frutti e avviare una nuova attività commerciale nel campo della ristorazione nel centro di Foggia. «Questa città mi piace e la sento mia, dunque voglio lavorare e produrre economia» dichiara Saman Dogaheh che aggiunge «sono stato accolto bene, ed oggi è bello e giusto riconoscersi in una città lavorando e facendo conoscere i piatti della tradizione persiana e le piadine, realizzati con carne pregiata, che verranno curati dalla mia stessa famiglia».

Sottolinea ancora Rizzi «per la città di Foggia si tratta di una novità estremamente interessante. Questo è il frutto di un’accoglienza vera, che la città di Foggia e il progetto Sai ha sempre dimostrato aprendo le braccia agli altri, ma anche di una proficua sinergia tra il Terzo Settore e le istituzioni. Questi sono stati i veri ingredienti per la realizzazione di un sogno».

Poi il presidente di arci provinciale conclude «Questo, per la famiglia Rouhani, è l’inizio di una nuova vita tutta da vivere come cittadini iraniani sì ma parte integrante della comunità foggiana».

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