«Ho chiesto al governo che si consideri la possibilità del cosiddetto “tubone” tra la diga del Liscione in Molise e la diga di Occhito in provincia di Foggia. Si tratta di acqua che dal Molise viene riversata in mare e che invece la regione Puglia indennizzerebbe». L’appello è dell’arcivescovo di Foggia-Bovino, monsignor Giorgio Ferretti, che stamattina ha fatto visita al consorzio di bonifica di Capitanata impegnato, tra l’altro, nella gestione delle risorse idriche.
Il problema dell’acqua, ha evidenziato Ferretti, «quest’estate sarà drammatico e nei prossimi anni ancora peggio. Per cui dobbiamo continuare a fare questo legame tra tutti noi in questa terra per chiedere che ci sia data più acqua».
Il “passaggio” dell’acqua dal Molise alla Puglia, dunque, «è una cosa per cui tutti ci guadagnerebbero e va fatta», ha evidenziato Ferretti. Con lui c’era la senatrice Annamaria Fallucchi «che si sta muovendo molto, ho incontrato i sottosegretari di alcuni dicasteri. L’interesse c’è. Ho chiesto anche un tavolo governativo. L’acqua è la vita, è il futuro, il presente di questa terra. Senza acqua non c’è agricoltura, senza agricoltura non c’è economia per questa terra. Si produrrebbe disoccupazione, uno shock sociale molto forte. È evidente che la Chiesa non può restare indifferente di fronte al grido dei suoi figli», ha concluso il vescovo.
Per il presidente del consorzio di bonifica di Capitanata, Giuseppe De Filippo, «il vescovo in maniera costruttiva ha deciso non solo di farsi portavoce della nostra sofferenza di carenza idrica o cambiamento climatico ma si è dimostrato molto sensibile agli argomenti. Oltre al conforto religioso che diamo per scontato, si è fatto portavoce verso il governo ed istituzioni delle nostre difficoltà. Dati aggiornati della situazione dicono che dopo le piogge di fine marzo e inizi di aprile il potabile è fatto salvo fino alla prossima stagione, ma non abbiamo acqua per l’agricoltura tranne che una stagione di soccorso su quei circa 40mila ettari che girano intorno all’agro di Foggia, Cerignola, Candela e comuni limitrofi», ha concluso.