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Le buone pratiche contro l’illegalità, così Monte Sant’Angelo diventa un esempio nazionale

Un percorso avviato dopo la parentesi dello scioglimento dell’amministrazione comunale per infiltrazioni mafiose e che adesso diventa modello da illustrare nei consessi dedicati alle buone pratiche della politica e della trasparenza amministrativa. Monte Sant’Angelo è stata riconosciuta come best practice nazionale nella promozione della cultura della legalità, tanto da diventare protagonista della terza edizione della…
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Un percorso avviato dopo la parentesi dello scioglimento dell’amministrazione comunale per infiltrazioni mafiose e che adesso diventa modello da illustrare nei consessi dedicati alle buone pratiche della politica e della trasparenza amministrativa. Monte Sant’Angelo è stata riconosciuta come best practice nazionale nella promozione della cultura della legalità, tanto da diventare protagonista della terza edizione della Scuola di formazione per amministratori locali “Amministratori Consapevoli”, in programma a Bertinoro, in provincia di Forlì-Cesena fino al 4 ottobre. Una iniziativa promossa da Avviso Pubblico e Fondazione Scintille di Futuro presieduta da Pietro Grasso con Fondazione CeUB, Regione Emilia-Romagna e numerosi partner istituzionali.

L’esempio

L’esempio virtuoso del comune garganico sarà al centro dei lavori di questa mattina. Infatti, nella sessione dedicata a “Comunicare la legalità”, accanto al Comune di Padova e ad altre esperienze significative di Milano, Bologna e Reggio Emilia, Monte Sant’Angelo porterà la sua esperienza attraverso “Il Manifesto di Monte Sant’Angelo. 10 impegni degli Enti locali e Regioni per promuovere la cultura della legalità contro mafie e corruzione”. A rappresentare il Comune Michele Ciuffreda, presidente del Consiglio comunale e coordinatore del Tavolo permanente sulla legalità, e Pasquale Gatta, staff del sindaco e coordinatore della comunicazione e promozione della Città dei due Siti Unesco, che illustreranno il percorso avviato negli ultimi anni e le azioni concrete messe in campo.

La dichiarazione

Per il sindaco Pierpaolo d’Arienzo: «Essere riconosciuti come esempio significa che la strada intrapresa è quella giusta: educare alla legalità non è soltanto un dovere istituzionale, ma un atto d’amore verso la nostra comunità e le future generazioni. Monte Sant’Angelo, da tempo in prima linea su questo fronte, continuerà a farsi promotrice di un percorso condiviso basato sulla cultura che mette insieme istituzioni, scuole e cittadini e a contrapporre, alla criminalità organizzata, una comunità organizzata».

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