Solo qualche giorno fa dalle colonne di un noto quotidiano nazionale il professor Roberto Burioni affermava a proposito dei medicinali omeopatici che sono preparazioni a base di luna, plutonio, oppure anelli di rubino e collanine di giada, aggiungendo anche che non è in alcun modo accettabile che un medico ometta una cura efficace per somministrare il nulla e che chi si comporta in questo modo deve essere, secondo la sua opinione, sbattuto fuori dall’Ordine dei medici.
È inutile ricordare che da un’indagine sul settore svolta solo qualche mese fa, risulta che nell’ultimo anno oltre 18 milioni di italiani, in percentuale circa il 37%, hanno scelto questi prodotti e che quasi la metà dei medici di Medicina Generale o i pediatri hanno liberamente effettuato la prescrizione.
Quando diciamo liberamente, intendiamo secondo scienza e coscienza, mantenendo fede al Giuramento di Ippocrate effettuato al momento della laurea, quando si impegnavano a rispettare un fondamentale comandamento: “primum non nocere”. Infatti un medicinale omeopatico non provoca effetti collaterali, può essere somministrato a tutte le età, anche in gravidanza o in concomitanza con altri tipi di farmaci.
È superfluo menzionare il 2002, anno in cui l’omeopatia è diventata atto medico e che quindi può essere prescritta solo da medici e dispensata solo in farmacia e che i problemi della Sanità siano ben altri: carenza di personale, mancanza di posti letto negli ospedali, liste di attese bibliche. Credo si debba riflettere su questo!