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Einstein e il monito papale sulle follie della guerra

Mai nella storia, abbiamo assistito ad un delirio delle menti di chi governa così generalizzato; un cortocircuito tanto pernicioso quanto pericoloso. Nessuno comprende che la posta in gioco è ben più alta delle democrazie o delle libertà; la posta in gioco è la nostra stessa esistenza, le nostre vite. Stiamo pericolosamente viaggiando sull’orlo di un baratro. Menti folli si agitano in ogni angolo del pianeta: la follia di Donald Trump su tutte; ma non sono da meno quella di Erdogan che, per mantenere il potere fa arrestare senza alcun motivo i leader dell’opposizione; per non parlare della follia genocida, di Benjamin Netanyahu, disposto a massacrare donne e bambini, pur di soddisfare la brama omicida di quella parte di governo che gli permette di mantenere il potere; e che dire delle follie degli Ayatollah? O della manifesta paranoia di Kim Jong-un? O delle sempre attuali manie dittatoriali di buona parte dei Presidenti dell’America Latina.

Mi direte: ti sei dimenticato della follia di Putin. La narrazione della guerra in Ucraina è falsa: lo sanno bene la Cia, l’America e, se non facesse finta di non capire, anche l’Europa. Continuo a sostenere, a costo di apparire impopolare, che Putin si è solo difeso e mai, dico mai, ha manifestato la volontà di aggredire altri paesi vicini ai suoi confini. Bene, in questo mare di follie la candida, quanto impalpabile Von der Leyen, decide che l’Europa minacciata, (da chi?) deve armarsi e deve investire 800 miliardi in armamenti. Neppure il più addomesticato animale da circo, asseconderebbe la follia suicida di Trump in modo così pedissequo.

Purtroppo ci scontriamo con un Europa che non c’è, con uno ‘standing’ dei leader politici totalmente inadeguato alla delicatezza del momento e con una posizione italiana che appare del tutto incomprensibile quanto insignificante.

Nel tentativo di distogliere l’opinione pubblica, un furbetto ghost-writer di Fratelli d’Italia, pensa bene di smontare il cuore del Manifesto di Ventotene e lo dà in pasto a Giorgia Meloni, che non avendolo mai letto, (azzardo, forse non ne conosceva neppure l’esistenza) ne sminuisce portata e significato, violentandone il messaggio.

Cosa ghost-writer e Meloni non hanno valutato e che, dalle loro considerazioni sul Manifesto di Ventotene, riemerge prepotente la loro anima fascista.

Con grande tristezza e con grande preoccupazione, dobbiamo constatare che, nessuna voce dal mondo politico si alza per opporsi a queste logiche di guerra.

In uno scenario così poco rassicurante, irrompe la voce autorevole di papa Francesco, preoccupato per il pericolo che corre la Terra, invita ad usare le parole per informare e così scrive: «le parole possono collegare o dividere, servire la verità o servirsene. Dobbiamo disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la Terra. C’è un grande bisogno di riflessione, di pacatezza, di senso di responsabilità… le organizzazioni internazionali hanno bisogno di nuova linfa e credibilità… per riaccendere il desiderio di fratellanza e della giustizia, la speranza della pace».

Una lucidità disarmante quella di papa Francesco che sembra richiamare, nella sua semplicità e nella sua sconvolgente verità il folgorante pensiero di Albert Einstein: «l’uomo ha inventato la bomba atomica, ma nessun topo avrebbe mai costruito una trappola per topi».

Lunga vita a papa Francesco.

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